Mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d’aspetto.
PRIMA LETTURA: Dn 7,9-10.13-14
La sua veste era candida come la neve.
Oppure:
2 Pt 1,16-19
Questa voce noi l’abbiamo udita
discendere dal cielo.
SALMO (Sal 96)
Il Signore regna, il Dio di tutta la terra.
“In quel tempo,
Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre
pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e
sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa,
apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a
Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono,
videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per
noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa».
Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare
nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il
Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non
riferirono a nessuno ciò che avevano visto.”
Lc 9,28b-36
In questo brano, Matteo ci porta con Gesù, Pietro,
Giacomo e Giovanni sul monte Tabor.
Gli apostoli non comprendevano bene il perché di questa scelta di Gesù di
sottoporsi volontariamente a tanta sofferenza, ricordiamo che Pietro che non
voleva andare a Gerusalemme con Gesù, dopo che questi aveva detto a lui e agli
altri, quello che l’aspettava e lo esortava a non sottoporsi a tale supplizio.
Gesù allora propone ai suoi discepoli di salire sul monte e una volta giunti si misero a pregare. Non volle spiegare a parole, ma volle che potessero condividere con Lui quel momento di preghiera, per aiutarli a capire, gli mostra come questa accettazione poteva diventare la loro trasfigurazione.
Notiamo la differenza tra il pregare di Gesù, che trasfigura davanti ai loro occhi, e quello assonnato degli apostoli. Apparve ai loro occhi, riflesso di luce e parlava con Mosè ed Elia era una visione meravigliosa che li fece restare svegli anche se cadevano dal sonno.
Ad un tratto furono avvolti da una nube ed udirono una voce: “ecco il mio Figlio, l’eletto, ascoltatelo”
La voce di Dio confermava quello che disse al battesimo nel Giordano, riporre la propria fede in Gesù Cristo Figlio di Dio, non è un optional, ma è un preciso comando di Dio stesso, e non riconoscerlo come tele vuol dire disobbedire a Dio, opporsi al volere di Dio.
I discepoli erano colpiti da questa manifestazione di Gesù e vedere Elia e Mosè li aveva riempiti di una nuova consapevolezza, che ancora non comprendevano fino in fondo, ma che apriva il loro cuore alla speranza e faceva intravedere che la fede è andare oltre la nostra umanità, e che diventa un connubio con Dio.
Dio aveva detto ascoltatelo e avevano visto i patriarchi
defunti nella gloria con Gesù, avevano ancora tanta confusione e stettero tre
giorni prima di capire bene il senso di quello che era successo, conservando
tutte quelle cose in silenzio nel loro cuore.
Rispetto a questo brano possiamo aggiungere che quando il Signore ci concede
una sua grazia, anche noi rimaniamo esterrefatti e stupiti, anche se non è la
trasfigurazione, ma in ogni modo è sempre un qualcosa che ci lascia senza
parole e senza spiegazione, allora anche se al momento non capiamo a fondo, non
realizziamo subito il senso dell’accaduto, viene automatico restare tre giorni
senza dire nulla e poi pian piano si riesce a mettere a fuoco quello che è
successo.
Quanto sarebbe bello poter essere trasfigurati in Gesù, riuscire a fare della
nostra preghiera e della nostra vita una ricerca intensa di comunione con il
regno dei cieli, il nostro desiderio sarebbe legittimo, come lo è stato per gli
apostoli, che hanno chiesto di poter fare tre capanne.
Legittimo voler restare con Gesù, ma ancora non era risorto dai morti, e gli
chiese di tacere, fino a che tutto fosse compiuto; ed oggi che senso dare a
queste parole?
Gesù è risorto, è con noi, possiamo vivere con lui la nostra esperienza di vita
sulla terra, possiamo dimostrare di aver compreso almeno in parte il suo
messaggio, possiamo chiedergli di trasformarci in uomini e donne nuove, ma per
farlo, dobbiamo credere che Gesù è il figlio che Dio ci chiede di ascoltare ed
affidarci a Lui.