Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna.

PRIMA LETTURA: At 6,8-15

Non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui Stefano parlava.

SALMO: (Sal 118)

Beato chi cammina nella legge del Signore.

Oppure:

Alleluia, alleluia, alleluia.

«Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie.

Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».

Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».

Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».

Gv 6,22-29

Oggi, dopo la moltiplicazione dei pani, la folla (l’uomo) è in cerca di Gesù, pensa di sapere dove trovarlo e invece lì Gesù non c’è, e allora continua a cercare e cercandolo segue i suoi passi, i passi di Gesù: quelli che si vedono e quelli che non si vedono. Trovatolo gli pone una domanda: quando sei venuto qui? Cioè quando sei arrivato e come sei arrivato? La folla (l’uomo) si stupisce dei modi di Dio perché non sono i modi degli uomini, Gesù non segue gli schemi degli uomini. Gesù non si giustifica, non risponde a quella domanda, ma ne pone una a sua volta che solleva un problema. Gesù guarda la folla, guarda noi, guarda me, guarda te e dice: “Cosa cerchi quando cerchi me?”. Questa è la domanda che vale una vita!

Gesù sprona la folla a capire perché lo sta cercando; è un po’ come se dicesse: “Voi mi cercate perché avete fame e io vi ho dato da mangiare, ma questo motivo non sostiene la ricerca e non consente l’incontro vivo e reale con me. Ascoltate meglio la vostra fame, ascoltate la fame più profonda che è dentro di voi”.

Gesù ci sprona ad andare oltre i nostri bisogni “primari”, ci chiede di andare oltre la nostra fame e scrutare più a fondo nel cuore. È come se Gesù ci volesse dire: “Se mettendoti in cerca di me hai intuito che ti sei messo in cerca del tuo tesoro, non sbagliare mira, non fermarti a quello che io ti posso dare e che sazia però la tua fame superficiale. Cerca un altro cibo, cerca il cibo che rimane”.

Ma qual è questo cibo che rimane? È un cibo che io mangio qui ma che è per la vita eterna ed è un cibo che ci dà il Figlio dell’uomo. Allora la folla si incuriosisce e chiede “Cosa dobbiamo fare?”. Gesù indica che lui stesso è il cibo che rimane, è lui stesso il fine e il mezzo della ricerca. Il cibo che dura per la vita eterna ha queste tre sfaccettature: l’invito a cercare Gesù per Gesù e non Gesù per quello che lui fa per noi; l’invito a nutrirci del legame con Dio che è la sua Parola; l’invito a nutrirci del corpo di Gesù che è l’Eucarestia.

Ma alcune persone vorrebbero sommettere quello che è divino alle proprie necessità umane. In effetti, la storia ci mostra che a volte si cerca di usarlo per scopi politici o di altro tipo. Oggi la folla si è spostata verso Gesù. Perché? È la domanda che fa Gesù quando dice: «Voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e siete stati saziati» (Gv 6,26). Gesù non si inganna. Sa che non sono stati in grado di leggere i segnali nella moltiplicazione dei pani. Gli annuncia che quello che soddisfa l’uomo è un alimento spirituale che ci permette di vivere per sempre (cf. Gv 6,27). Dio è il datore di quel cibo, e lo dà per mezzo del suo Figlio. Tutto ciò che fa che cresca la fede in Lui è un alimento al quale dobbiamo dedicare tutte le nostre energie.