Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?
PRIMA LETTURA: 1 Cor 15,1-8a
Il Signore apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli.
SALMO: (Sal 18)
Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.
Oppure:
Alleluia, alleluia, alleluia.
«In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: Mostraci il Padre?
Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».
Gv 14,6-14
Oggi celebriamo la festa degli Apostoli Filippo e Giacomo. Il Vangelo fa riferimento a quei colloqui che Gesù aveva soltanto con gli Apostoli e in cui procurava istruirli, affinché avessero delle idee chiare rispetto alla sua persona e la sua missione. Gli Apostoli erano influenzati dalle idee che i giudei si erano fatte sulla persona del Messia: aspettavano un liberatore terrestre e politico, mentre Gesù non rispondeva in assoluto a questa immagine stabilita preventivamente.
Le prime parole che leggiamo nel Vangelo di oggi sono la risposta a una domanda fatta dall’Apostolo Tommaso. «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me» (Gv 14,6). Questa risposta a Tommaso introduce la richiesta di Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta» (Gv 14,8). La risposta di Gesù è —in realtà— una riprovazione: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?» (Gv 14,9).
Quante volte non sappiamo dove stiamo andando, forse nemmeno dove ci troviamo. Tommaso chiede a Gesù quale sia la via. Noi conosciamo la via perché conosciamo Gesù, unica via che porta al Padre. Vedere lui è già vedere il Padre. Eppure, per Filippo non è così scontato. E in effetti non lo è. Non è sufficiente guardare distrattamente, lanciare uno sguardo veloce su Gesù per poter vedere il Padre. Il nostro sguardo va educato.
Gesù va conosciuto, incontrato, frequentato. D’altronde Egli è via, e allora va percorsa. Una via non è qualcosa che ci fa star fermi, ma qualcosa che ci fa mettere in cammino. Camminare per la via allora è camminare verso di Lui, con Lui.
Lo abbiamo visto: non possiamo far finta di nulla. Ci mostra il Padre, che in quanto tale non è a noi sconosciuto.
Nella prima lettura di oggi, Paolo elenca una lista di persone a cui il Signore risorto è apparso, cioè si è manifestato, si è reso visibile. «Più di cinquecento fratelli» l’hanno visto, tra cui anche i discepoli, Giacomo e Filippo. E “chi ha visto lui ha visto il Padre”. Gesù esaudisce così quel desiderio di Filippo: «Mostraci il Padre». Quel desiderio che è nel cuore di ogni uomo: «Il tuo volto, Signore, io cerco» (Sal 26).
«Credetemi», ci dice Gesù. Egli stesso è la Verità: a chi credere se non a lui? E ci viene anche incontro: «Se non altro credetelo per le opere stesse». I segni che il Signore compie non sono necessari a dimostrare la sua vita vissuta nel Padre. Sono segni gratuiti di vita, per aiutare la nostra incredulità, per dare concretezza a quanto sta affermando.
Gli Apostoli non finivano di capire l’unità fra il Padre e Gesù, non riuscivano a vedere che Dio è uomo nella persona di Gesù. Egli non si limita a dimostrare la sua uguaglianza con il Padre, non solo ma ricorda a loro che saranno quelli che continueranno la sua opera di salvezza: concede loro il potere di fare miracoli, gli promette di essere sempre fra di loro e che qualsiasi cosa chiederanno in suo nome Egli gliela concederà.
Queste risposte di Gesù agli Apostoli sono rivolte anche a noi. San Josemaria, commentando questo testo dice: «‘Io sono la via, la verità e la vita’, con queste inequivoche parole ci ha mostrato il Signore qual è il sentiero autentico che porta alla felicità eterna (…). Lo dichiara a tutti gli uomini, però specialmente lo ricorda a chi come te e come me, abbiamo detto di essere disposti a prendere sul serio la nostra vocazione di essere cristiani».