Ecco lo sposo! Andategli incontro!

PRIMA LETTURA: Os 2,16b.17b.21-22

Ti farò mia sposa per sempre.

SALMO: (Sal 44)

Ecco lo sposo: andate incontro a Cristo Signore.

«In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:

«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.

A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.

Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.

Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

Mt 25,1-13

La Chiesa oggi celebra una grande santa, martirizzata nei campi di concentramento per il fatto di essere ebrea anche se era diventata cristiana e si era consacrata come monaca carmelitana. Ella è presentata come modello di vergine sapiente perché, in un frangente storico molto buio, come furono gli anni del nazional-socialismo in Germania e dei totalitarismi nel resto dell’Europa occidentale e orientale, lei seppe mantenere accesa la lampada della fede fino al momento nel quale andò incontro al suo Sposo, Gesù, partecipando con Lui intimamente alla morte e alla risurrezione.

Mentre molti, pur dicendosi cristiani, si erano lasciati attirare nella trappola delle ideologie nazionalistiche che alimentavano paure e diffidenze, altri invece avevano custodito integra la fede pagando anche di persona la fedeltà al Vangelo della carità fino a diventarne martiri. Accanto ad alcuni, paragonabili alle vergini stolte, che ostentavano segni cristiani ma in un contesto di riti pagani del culto della personalità del leader, altri, ripresentazione delle vergini sagge, annunciavano il Vangelo della croce scritto nella loro carne e lo proclamavano con i gesti feriali e silenziosi ispirati alla retta giustizia e alla misericordia. Le ordinarie opere di misericordia sono i piccoli vasi in cui custodire l’olio che alimenta la fiamma della fede tale che i nostri occhi possano riconoscere il Signore che viene soprattutto nelle persone più povere.

La saggezza delle vergini, come santa Teresa Benedetta della Croce, consiste nel mettere a servizio della Luce l’olio delle facoltà umane che accresciamo con il nostro lavoro quotidiano.

La stoltezza o la saggezza di una persona non risiede nel grado d’intelligenza speculativa o nella capacità di comprensione di nozioni, ma nel modo con cui si prepara a vivere l’incontro decisivo della propria vita. Tutti sappiamo che moriremo e speriamo che quel momento coincida con l’ingresso nella vita eterna, tuttavia accade che non tutti si preparino adeguatamente a questo evento ma, pur sapendo qual è l’obbiettivo, si perdono per strada.

Credere nella vita eterna non significa pronunciare semplicemente un articolo del credo che accenna ad una forma di vita dopo la morte. I saggi sono quelli che coltivano ogni giorno il desiderio dell’incontro personale con Gesù, che è la vita eterna, nella preghiera e nelle opere di misericordia. Ogni qualvolta incrociamo la vita di un piccolo e ci fermiamo con lui condividendo quello che siamo, oltre che quello che abbiamo, frammenti di luce illuminano anche le tenebre della stanchezza e della paura, fino all’ora, che nessuno di noi sa, in cui verrà lo sposo e saranno spalancate per noi le porte del paradiso.