Non ci fu uomo più grande di Giovanni Battista.

PRIMA LETTURA: Is 41,13-20

Io sono il tuo redentore, il Santo d’Israele.

SALMO: (Sal 144)

Il Signore è misericordioso e grande nell’amore.

«In quel tempo, Gesù disse alle folle:

«In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.

Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono.

Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elìa che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!».

Mt 11,11-15

Tra le figure bibliche che caratterizzano il tempo dell’Avvento c’è quella di Giovanni Battista, che è al centro del vangelo di oggi. Il Battista non è presente fisicamente nel racconto, ma è al centro del discorso di Gesù, che ne fa un grosso elogio: «il più grande fra i nati da donna». Elogio che alla folla forse sarà sembrato un po’ esagerato, per non dire inappropriato, perché Giovanni viene anteposto a personaggi del calibro di Abramo, di Giacobbe, di Mosè, del profeta Elia e del re Davide. Gesù, però, sa bene quel che dice e con questa espressione vuole dare la dimensione reale del Battista.

Quella di Giovanni è la grandezza di un uomo umile: una voce potente «che grida nel deserto» (Gv 1,23), ma che sa e vuole diminuire per lasciare spazio alla Parola, a Gesù (cfr. Gv 3,30).

È la grandezza di un uomo vigoroso, che però dimostra di saper scendere dalle sue attese, esternando i dubbi che ha riguardo a Gesù, infatti manda a domandargli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?» (Mt 11,3). Non si dà la risposta da solo, ma l’aspetta da lui.

Questa è la grandezza di Giovanni: una grandezza immensa, che però non basta di fronte ad una nuova unità di misura, perché con la Pasqua s’instaura una nuova economia, quella della salvezza, di cui il Battista non fa parte. C’è un famoso quadro di Michelangelo che lo esemplifica molto bene: il tondo Doni. Il piccolo Giovanni Battista è rappresentato, insieme ad altri personaggi irriconoscibili, a far da corona alla Sacra Famiglia, ma non sul suo stesso piano, bensì dietro a un muretto. Ecco, quel muretto è il discrimine tra noi e lui. Sì, tra noi, perché parlando del regno dei cieli, Gesù non vuole riferirsi agli angeli, ma a noi, che con il battesimo abbiamo avuto la grande dignità di diventare figli di Dio.

Di certo, Giovanni è ben felice di farsi sorpassare da tutti noi, ma la domanda è se noi siamo consapevoli di avere questo dono immenso, e se perciò viviamo da figli del Padre e da fratello di tutti. Gesù ce lo sta dicendo anche oggi: «Chi ha orecchi, ascolti!».