Raccolgono i buoni nei canestri e buttano via i cattivi.
PRIMA LETTURA: Es 40,16-21.34-38
La nube coprì la tenda del convegno e la gloria del Signore riempì la Dimora.
SALMO (Sal 83)
Quanto sono amabili le tue dimore, Signore degli eserciti!
“In quel tempo,
Gesù disse ai suoi discepoli:
«Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie
ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono
a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così
sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni
e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro:
«Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un
padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
Terminate queste parabole, Gesù partì di là.”
Mt 13,47-53
Raccolgono i
pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi
Oggi, il Vangelo rappresenta un richiamo vitale alla
conversione. Gesù non ci risparmia la cruda realtà: «Verranno gli angeli e
separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente» (Mt
13,49-50). L’avvertimento è chiaro! Non possiamo rimanere indifferenti.
Ora dobbiamo scegliere liberamente: o cerchiamo Dio e il bene
con tutte le nostre forze, o mettiamo la nostra vita sull’orlo del precipizio
della morte. O stiamo con Cristo o stiamo contro di Lui. Convertirsi, significa,
in questo caso, scegliere liberamente di far parte dei giusti e condurre una
vita degna come figli. Tuttavia, incorporiamo , la esperienza del peccato:
vediamo il bene che dovremmo fare e contrariamente procediamo nel male; come
possiamo dare una vera unità alle nostre vite? Noi da soli non possiamo far
molto. Solamente se ci mettiamo nelle mani di Dio possiamo riuscire a compiere
il bene e far parte dei giusti.
«Per il fatto di non essere sicuri di quando verrà il nostro
giudice, dobbiamo vivere ogni giorno come se ci dovessero giudicare il giorno
dopo» (San Geronimo). Questa frase è un invito a vivere con intensità e
responsabilità l’essere cristiano. Non si tratta di aver paura, ma di vivere
nella speranza questo tempo che è di grazia, elogio e gloria.
Cristo ci insegna il cammino verso la nostra propria
glorificazione. Cristo è il cammino dell’uomo, quindi, la nostra salvezza, la
nostra felicità e tutto quello che possiamo immaginare avviene attraverso di
Lui. E se tutto lo abbiamo in Cristo, non possiamo non amare la Chiesa che lo
rappresenta nel suo corpo mistico. Contro le visioni puramente umane di questa
realtà è necessario recuperare la visione divino-spirituale: e nulla meglio di
Cristo e il compimento della sua volontà!