La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
PRIMA LETTURA: Eb 3,7-14
Esortatevi a vicenda, finché dura questo oggi.
SALMO (SAL 94)
Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.
“In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che
lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe
compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!».
E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non
dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua
purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per
loro».
Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che
Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in
luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.”
Accogliendo e guarendo il lebbroso, Gesù rivela un nuovo volto di Dio.
Un lebbroso arriva vicino a Gesù. Era un escluso, un impuro. Doveva essere allontanato. Chi lo toccava, anche lui/lei diventava impuro/a! Ma quel lebbroso ebbe molto coraggio. Trasgredì le norme della religione per poter arrivare vicino a Gesù.
E gridò: “Se tu vuoi, puoi guarirmi Non hai bisogno di toccarmi! Basta che tu lo voglia, ed io sarò guarito!”
La frase rivela due mali:
- il male della lebbra che lo rendeva impuro;
- il male della solitudine a cui era condannato dalla società e dalla religione.
Rivela anche la grande fede dell’uomo nel potere di Gesù.
E Gesù profondamente commosso, guarisce i due mali.
In primo luogo, per curare la solitudine, tocca il lebbroso. E’ come se dicesse: “Per me, tu non sei un escluso. Io ti accolgo come un fratello!” E poi cura il lebbroso dicendo: “Lo voglio! Sii curato!”
Il lebbroso, per poter entrare in contatto con Gesù, aveva trasgredito le norme della legge. Anche Gesù, per poter aiutare quell’escluso e quindi rivelare un volto nuovo di Dio, trasgredisce le norme della sua religione e tocca il lebbroso.
In quel tempo, chi toccava un
lebbroso diventava impuro per le autorità religiose e per la legge dell’epoca.
Integrare di nuovo gli esclusi nella convivenza fraterna. Gesù, non solamente
guarisce, ma vuole anche che la persona curata possa vivere con gli altri.
Inserisce di nuovo la persona nella convivenza.
In quel tempo, per un lebbroso essere di nuovo accolto in comunità, aveva bisogno di un certificato di guarigione da parte di un sacerdote. E’ come oggi. Il malato esce dall’ospedale con un documento firmato dal medico del reparto. Gesù obbliga la persona a cercare il documento, in modo che possa vivere normalmente con gli altri. Obbliga le autorità a riconoscere che quest’uomo è stato curato.
Il lebbroso annuncia il bene che Gesù gli ha fatto e Gesù diventa un escluso. Gesù proibisce al lebbroso di parlare della guarigione. Il Vangelo di Marco informa che questa proibizione non servì a nulla. Il lebbroso, allontanatosi, cominciò a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti (Mc 1,45).
Perché? Perché Gesù aveva toccato il lebbroso. Per questo, secondo l’opinione della religione di quel tempo, ora lui stesso era un impuro e doveva essere allontanato da tutti. Non poteva più entrare nelle città.
E Marco indica che alla gente importavano poco queste norme ufficiali, infatti venivano a lui da ogni parte (Mc 1,45). Sovversione totale!
Concludendo, sia nel 70, epoca in cui Marco scrive, come pure oggi, epoca in cui noi viviamo, era e continua ad essere importante avere dinanzi agli occhi modelli di come vivere ed annunciare la Buona Novella di Dio e di come valutare la nostra missione. Nei versi 16 a 45 del primo capitolo del suo vangelo, Marco descrive la missione della comunità e presenta otto criteri affinché le comunità del suo tempo potessero valutare la loro missione.