Satana è finito.
PRIMA LETTURA: Eb 9,15.24-28
Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta a coloro che l’aspettano.
SALMO: (Sal 97)
Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie.
Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito.
Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa.
In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna».
Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro».
Mc 3,22-30
Partendo dalla prima lettura, la Lettera agli Ebrei, che ci sta accompagnando ormai da diversi giorni, la parola alleanza emerge con due significati complementari. Prima di tutto indica il patto di Dio con il suo popolo. Il concetto greco di alleanza significa anche testamento. Esso è valido solo dopo la morte di colui che lo ha scritto. In questo caso Gesù, con la sua morte, ha stabilito in modo irreversibile l’impegno di Dio per la nostra salvezza.
Ecco perché il salmista canta con ragione: “cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto prodigi. Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa di Israele”. Tutti partecipiamo al canto nuovo perché nella morte di Gesù l’amore di Dio ha raggiunto ciascuno di noi. Nel vangelo di sabato scorso, se i parenti di Gesù hanno detto: “E’ fuori di sé”, oggi invece gli Scribi che erano venuti da Gerusalemme, vanno oltre esagerando: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del principe dei demòni»”.
Questo modo di pensare secondo la tradizione evangelica, di cui si fa eco l’evangelista, è lo stravolgimento totale del significato dei gesti di liberazione compiuto da Gesù. Si dice che una delle tecniche migliori per combattere i nemici è demonizzarli, trasformali in male assoluto. Nel Vangelo di oggi, gli Scribi ci provano anche con Gesù.
Però lui non ci casca e controbatte: “Come può satana scacciare satana? Se un regno è diviso in sé stesso, quel regno non può reggersi”. Il diavolo è il padre della divisione, ma per essere efficace agisce con unità, con compattezza, senza divisione. Come è possibile che non capiamo ancora che il bene per essere bene deve agire allo stesso modo? Che cos’è che rende la Chiesa, le nostre comunità religiose e le famiglie quasi senza sapore? Le divisioni! In questa settimana dell’unità dei cristiani chiediamo al Signore lo Spirito di amore e di unità, di perdono e di riconciliazione.