Guai a voi, guide cieche.

PRIMA LETTURA: 2Ts 1,1-5.11b-12

Sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui.

SALMO: (Sal 95)

Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore.

«In quel tempo, Gesù parlò dicendo:

«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare.

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi.

Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del tempio, resta obbligato”. Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”. Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso».

Mt 23,13-22.

Oggi ancora una volta, il Vangelo mostra come si capovolga la bontà di Dio che veglia sulla nostra felicità. Ci indica chiaramente quali sono le fonti: la verità, il bene, la rettitudine, giustizia, l’amore… e tutte le virtù. Ci avverte anche affinché non cadiamo nelle trappole —eccessi, concupiscenze, inganni, in una parola, i peccati— che ci impedirebbero di raggiungere tale felicità.

Gesù usa la sua autorità divina per mostrarci chiaramente il carattere assoluto del bene, che dobbiamo perseguire, e quello del male, che dobbiamo evitare a tutti i costi. Da qui la sua viva e gentile esortazione per rispettare la Magna Carta della vita cristiana: le Beatitudini, vie che danno accesso alla Felicità. Parallelamente, troviamo il tono minaccioso usato nel Vangelo di oggi: le Maledizioni di quegli atti distruttivi che devono essere sempre evitati. Lo stesso Sacro Cuore, lo stesso Amore è colui che detta le Beatitudini (cfr Mt 5,1 ss) e le Maledizioni. È molto importante capire che l’uno è importante quanto l’altro per chi vuole essere salvato: “Beati” i poveri; cuori assetati di giustizia; anime misericordiose… «Guai a voi!» quando scandalizzate gli altri; quando insegnate e non lo fate; quando corrompete la sana dottrina; quando deviate gli altri dalla retta via…

Gesù aggiunge con fermezza: più grande sarà la vostra responsabilità davanti agli altri, più forte sarà la maledizione che cadrà su di voi. Nostro Signore, in questo brano si rivolge ai notabili: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti!» (Mt 23,13 ss).

Gesù riserva parole dure per coloro che strumentalizzano la fede e sono causa dello scandalo che ne deriva. La rabbia che traspare dalla sua invettiva contro gli ipocriti scaturisce dall’osservazione dell’atteggiamento di chi si presenta sotto mentite spoglie di amico e compagno ma che si rivela poi essere il più acerrimo dei nemici e strenuo oppositore della felicità dei fratelli.

Cadremmo in un grosso errore se con superficialità deviassimo lontano da noi queste parole credendo di essere nel giusto. In realtà risultano essere un monito a ciascuno di noi e un rimprovero che ci costringe ad un esame di coscienza più profondo.

Infatti, abbiamo bisogno di confrontarci con ciò che dice Gesù e in particolar modo con il peccato del narcisismo che assume due forme in apparenza agli antipodi tra loro. Da una parte il narcisismo si nasconde dietro il rigorismo morale che crea chiusure, contrapposizioni e fazioni e dall’altro un lassismo accomodante e accondiscendente che diseduca alla responsabilità e alla libertà.

La rigidità si accompagna alla facilità con la quale si esprimono giudizi sferzanti e trancianti alimentando continuamente la polemica. Chi ha paura di riconoscere le proprie debolezze e insufficienze tende a voler emergere sfruttando, o creando appositamente, confusioni e conflitti. La cecità dello Spirito, causata dall’avidità di consenso, porta a capovolgere i valori; per cui si dà più peso alle cose benedette che a Colui che benedice.

La fede fasulla, quella propugnata dai falsi maestri, si basa sull’equivoco che identifica la benedizione con una polizza assicurativa. In realtà Gesù ricorda che Dio, il Padre santo, è la fonte della santità e che noi siamo chiamati a fare con Lui un patto di alleanza per lasciarci santificare dalla Parola e dall’Eucaristia.