Che cosa vuoi che io faccia per te? Signore, che io veda di nuovo!

PRIMA LETTURA: 1 Mac 1,10-15.41-43.54-57.62-64

Grandissima fu l’ira sopra Israele.

SALMO (Sal 118)

Dammi vita, Signore, e osserverò la tua parola..

“ Mentre Gesù si avvicinava a Gèrico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!». 
Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». 
Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato». 
Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio.”

Lc 18,35-43

Oggi, il cieco del vangelo ci offre una lezione di fede, espressa con franca sincerità davanti a Cristo. Quante volte ci converrebbe ripetere la stessa esclamazione del cieco!: «Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me!» (Lc 18-37). E’ così utile per la nostra anima sentirci indigenti! Il fatto è che lo siamo e che, sfortunatamente, poche volte lo riconosciamo davvero e…, naturalmente, ricadiamo nella ridicolaggine. Così ce l’avverte san Paolo: «Che cosa possiedi che tu non l’abbia ricevuto? E se l’hai ricevuto perché te ne vanti come se non l’avessi ricevuto?» (1Cor 4,7).

Il cieco non ha vergogna di sentirsi com’è. In non poche occasioni, la società, la cultura di quello che è “politicamente corretto”, vorrà farci tacere; con il cieco non ci riuscirono. Lui non cedette. Nonostante che «lo rimproveravano perché tacesse, (…) lui gridava ancora più forte: “Figlio di Davide, abbi pietà di me!» (Lc 18,39). Che meraviglia! Vien voglia di dire al cieco: -Grazie, per questo esempio!

Vale la pena di fare come lui, perché Gesù ascolta. E ascolta sempre, nonostante la baldoria che alcuni organizzino attorno a noi! La fiducia semplice (naturale) –senza sottigliezze- del cieco disarma Gesù e gli ruba il cuore: «ordinò che lo conducessero e (…) gli domandò: ”Che cosa vuoi che io faccia per te?» (Lc 18,40-41). Dinnanzi a una fede così grande, Gesù, senza perifrasi, e . . . il circo neppure: «Signore, che io veda di nuovo!» (Lc 18,40-41). Detto e fatto: «Abbi di nuovo la tua vista! La tua fede ti ha salvato» (Lc18,42). Perché « la fede se è forte, difende tutta la casa» (sant’Ambrogio), cioè tutto gli è possibile.

Lui è tutto; Egli ci da tutto. Allora cos’altro possiamo fare davanti a Lui se non darGli una risposta di fede? E questa “risposta di fede” significa “lasciarsi trovare” da questo Dio che, -mosso dal suo affetto di Padre- ci cerca da sempre. Dio non ci si impone, ma passa frequentemente molto vicino a noi: impariamo la lezione di cieco e… non lasciamola passare inavvertitamente!