Se vuoi essere perfetto, vendi quello che possiedi e avrai un tesoro nel cielo.
PRIMA LETTURA: Gdc 2,11-19
Il Signore fece sorgere dei giudici, ma neppure a loro davano ascolto.
SALMO (Sal 105)
Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo.
“In quel tempo, un
tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere
la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono
è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese:
«Quali?».
Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non
testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come
te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro
mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che
possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni!
Seguimi!».
Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte
ricchezze.”
Mt 19,16-22
Oggi, la liturgia della Parola mette davanti alla nostra
considerazione il famoso passaggio del ‘giovane ricco´, di quel giovane che non
seppe rispondere davanti allo sguardo d’amore che Cristo gli rivolse (cf Mc
10,21). Giovanni Paolo II ci ricorda che in quel giovane possiamo riconoscere
ogni uomo che si avvicina a Cristo e gli domanda sul senso della sua propria
vita: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?» (Mt
19,16). Il Papa commenta che l’interlocutore di Gesù intuisce che c’è un nesso
tra il bene morale e la piena realizzazione del proprio destino».
Anche oggi quante persone si rivolgono questa domanda! Se ci guardiamo attorno,
possiamo, forse, pensare che sono poche le persone che vedono `più in là´,
oppure che l’uomo del secolo XXI, non avverte il bisogno di rivolgersi questo
tipo di domande, giacché le risposte pensa che non gli servono.
Gesù gli risponde: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo.
Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti…» (Mt 19,17). Rivolgersi
domande sull’aldilà non è solo legittimo, ma… è necessario farlo! Il giovane
che Gli ha chiesto che cosa deve fare per ottenere la vita eterna, Cristo gli
risponde che deve essere buono.
Oggi giorno per alcuni o per molti –poco importa– può sembrare impossibile l’
”essere buono”… Oppure può sembrare a loro un qualcosa che non ha senso, una
sciocchezza! Oggi, come più di venti secoli fa, Cristo continua a ricordarci
che per entrare nella vita eterna, è necessario rispettare i comandamenti della
legge di Dio: non si tratta di un “ottimo”, ma che è il cammino necessario
affinché l’uomo sia simile a Dio e possa così entrare nella vita eterna della
mano di Padre-Dio.
Infatti «Gesù mostra che i comandamenti non devono essere intesi come un limite che non bisogna oltrepassare, ma come un sentiero aperto verso un cammino morale e spirituale di perfezione, il cui impulso interno è l’amore» (Giovanni Paolo II).