Donna, grande è la tua fede!
PRIMA LETTURA: Nm 13,1-3a.25-14,1.26-30.34-35
Rifiutarono una terra di delizie.
SALMO (Sal 105)
Ricordati di noi,
Signore, per amore del tuo popolo.
Oppure:
Abbi pietà, Signore, del tuo popolo.
“In quel tempo,
Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananea,
che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio
di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse
neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila,
perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non
alle pecore perdute della casa d’Israele».
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!».
Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai
cagnolini». «È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le
briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come
desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.”
Mt 15,21-28
Quante volte cerchiamo soccorso per le nostre tragedie,
quante volte ci siamo recati in quei luoghi dove si afferma che si debba
cercare Dio e quante volte gli uomini si sono messi tra noi e Lui ?
L’ uomo di Dio crede di fare bene, sicuramente, crede di saper indirizzare la
nostra vita, crede di saperci aiutare nella preghiera e molti sono quelli che
tendono veramente la mano e ci guidano. Eppure per tanti che fanno bene il loro
dovere di pastori, ce ne sono altrettanti, che senza accorgersene magari, ci
trattano con indifferenza, o peggio, proprio nel momento in cui abbiamo un
disperato bisogno di essere aiutati. In questo contesto si svolge la storia che
oggi San Matteo ci descrive.
Una donna straniera, continua ad invocare l’ aiuto di Gesù, grida forte e tanta
è la sua disperazione che persino i discepoli si muovo a compassione ed
intercedono per lei. Sembra che inizialmente Gesù si rifiuti, ma quella
superata la folla, gli si butta davanti ai piedi e lo invoca, vincendo la sua
resistenza. La fede della donna supera le barriere degli uomini, perché
nonostante la sua nazionalità non si ferma, lei ama la figlia vuole che
guarisca, non l’ha allontanata da casa anche se indemoniata, si percepisce che
il suo amore è grande, e che grande è la fede che sta riponendo in Gesù.
Ha percorso tanta strada per incontrarlo, e questo presuppone un cammino di
fede sincera e concreta, tanto che arriva a chiedere, a supplicare, di guarire
la figlia, con una briciola della sua grazia, come se fosse un cane che lecca
sotto al suo tavolo.
Di questo brano ci colpisce una cosa, quello che spinge questa donna a cercare
aiuto da Gesù è AMORE ed è per questo che non può sfuggire alla sua
disperazione che nessuno e tanto meno Gesù, può negare di intervenire. Noi
sappiamo quanto è grande l’amore di Dio per noi, eppure non riusciamo a
chiedere con la stessa fede e lo stesso amore di guarire i nostri fratelli,
anzi ci fermiamo a giudicarli anche in punto di morte.
Noi non siamo migliori di nessuno, tutti noi abbiamo tante colpe, chi per
ignoranza, chi per educazione, tutti commettiamo errori educando i figli, nei
confronti della famiglia, ma tutti siamo pronti a giudicare gli altri….dov’è
l’amore di quella Cananea che aveva la figlia indemoniata e che sicuramente non
le rendeva la vita facile, ma che implorava Gesù di guarirla? L’amore muove le
montagne, spinge ad osare, ad andare oltre ed è lo stesso amore che fa
allargare le braccia e dire: sia fatta la Tua volontà.