Chi non è contro di noi è per noi.
PRIMA LETTURA: Sir 4,12-22
Il Signore ama coloro che amano la sapienza.
SALMO (SAL 118)
Grande pace per chi ama la tua legge.
“In quel tempo,
Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo
nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva».
Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un
miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di
noi è per noi». ”
Oggi sentiamo un rimprovero all’apostolo Giovanni, che vede persone fare del bene nel nome di Cristo, senza far parte del gruppo dei suoi discepoli:
«Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demoni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva» (Mc 9,38).
Gesù ci dà la corretta visione che dobbiamo avere verso
queste persone: accoglierle ed ampliare il nostro punto di vista, con umiltà
verso noi stessi, compartendo sempre un comune legame di comunione, una stessa
fede, la stessa orientazione, cioè camminare insieme verso la perfezione
dell’amore a Dio e al prossimo.
Questo modo di vivere la nostra vocazione di “Chiesa” ci invita a rivedere con pace e serietà la
coerenza con cui viviamo questa apertura di Gesù Cristo. Mentre ci siano “altri” che ci “molestano” perché fanno le nostre stesse cose, questo è un chiaro
indizio che l’amore di Cristo non ci impregna in tutta la sua profondità, e ci
richiederà la “umiltà” di
accettare che non esauriamo “tutta
la saggezza e l’amore di Dio “. In definitiva, accettare che siamo
coloro che Cristo sceglie per annunciare tutti come l’umiltà è la via per
avvicinarci a Dio.
Gesù operò così dalla sua Incarnazione, quando ci avvicina al massimo la maestà
di Dio nella piccolezza dei poveri. Crisostomo dice: “Cristo non si
accontentò di soffrire la croce e la morte, ma volle anche diventare povero e
pellegrino, vagare errante e nudo, volle essere buttato in carcere e subirne le
debolezze, per ottenere da te la conversione”. Se Cristo non ha lasciato
passare nessuna occasione affinché viviamo l’amore con gli altri, cerchiamo di
non perdere l’occasione di accettare colui che è diverso da noi nel modo di
vivere la propria vocazione nel formar parte della Chiesa, perché «chi non è contro noi è per noi» (Mc
9,40).