Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
PRIMA LETTURA: 2Re 2,1.6-14
Apparve un carro di fuoco ed Elia salì verso il cielo.
SALMO: (Sal 30)
«In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente, In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
Mt 6,1-6.16-18
Elemosina, preghiera e digiuno erano le pratiche religiose basilari ai tempi di Gesù. Lo dovrebbero essere ancora oggi perché dietro a ognuna di queste pratiche, c’è una radice che riguarda l’uomo di ogni tempo. Per esempio nell’elemosina c’è la lotta a uscire dal proprio egoismo per aprirsi e accorgersi dell’altro.
Nella preghiera c’è la consapevolezza di fondo che senza Dio non possiamo fare nulla, e pregare è un po’ come respirare, ci mantiene in vita. Infine il digiuno è smettere di vivere ripiegati sui nostri bisogni per accorgerci invece che Dio ci parla anche nella nostra fame e nella nostra sete.
Ma la tentazione è sempre la stessa: fare elemosina, pregare e digiunare solo per essere ammirati dagli altri. In questo modo la religione è solo una grande gara a essere i primi della classe, a trovare una modalità per sentirsi soddisfatti, appagati.
Ecco perché Gesù pone un rimedio efficace mettendoci in guardia dall’apparire:
«Quando dunque fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
[…] Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. n verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa […]
E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere – li uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa».
Bisogna rinunciare alla ricompensa di essere ammirati, soddisfatti, premiati per quello che facciamo perché abbiamo compreso che “il segreto” della vita spirituale non è nascondersi ma ritrovare un’autenticità che non dipende più dall’audience di chi ci sta intorno. Così dall’apparire torniamo all’essere.