SETTIMO GIORNO:
Preghiera Iniziale:
Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo.
Ti benedica il Signore e ti custodisca (Nm 6,24-26);
mostri a te il suo volto e abbia misericordia di te.
Rivolga il suo volto verso di te e ti dia pace.
Il Signore benedica te, frate LeTone.
LEONE DI ASSISI
CUSTODE DELLA BENEDIZIONE DI SAN FRANCESCO
Leone era un prete e fu uno dei discepoli più fedeli di Francesco. Fu uno dei primi ad aggregarsi a lui dopo l’approvazione verbale della prima Regola dei Frati Minori (1209-1210).
Le Fonti Francescane presentano Frate Leone come il compagno più intimo di Francesco, il suo confessore e segretario, come risulta chiaro nel caso della Pergamena che Francesco gli diede alla Verna nel settembre 1224, dopo aver ricevuto le Stimmate. Tale Pergamena, contenente le “Lodi a Dio Altissimo” è conservata come reliquia nella Basilica di San Francesco ad Assisi, insieme alla “Benedizione a Frate Leone”.
Un altro manoscritto di Francesco indirizzato a Leone si trova a Spoleto. Leone era presente quando fu scritta la successiva Regola, ed è anche famoso per l’episodio della “perfetta letizia”. Francesco gli donò come ricordo la sua tonaca, da consegnargli dopo la propria morte: tale saio fu portato in Francia quando morì anche frate Leone.
Rimase sempre molto vicino a Francesco, specialmente negli ultimi due anni di vita, insieme ad Angelo e Rufino, ed accudì il Poverello durante l’ultima malattia. Mentre il santo stava morendo, lui ed Angelo lo confortarono cantandogli il “Cantico delle Creature”.
Fu uno stoico difensore dei primitivi ideali della fraternità Francescana. Poco dopo la morte di Francesco, scese in guerra contro coloro che egli considerava traditori del Poverello e dei suoi ideali di povertà. Avendo protestato contro la raccolta di soldi destinata alla costruzione della basilica di San Francesco, ed avendo addirittura rotto il contenitore in cui frate Elia conservava il denaro, Leone fu espulso da Assisi, per ordine di quest’ultimo.
Leone rimase sempre un punto di riferimento per Chiara e le Povere Dame di San Damiano ed era presente insieme a Frate Angelo quando lei morì nel 1253, Si presume che abbia collaborato alla stesura della sua biografia scritta all’incirca nel 1257. Leone è uno dei tre compagni della lettera inviata da Greccio nel 1246, e compose con Angelo e Rufino la celebre “Leggenda dei tre compagni”.
Morì alla Porziuncola il 15 novembre 1271, in età molto avanzata, ed è commemorato dai Frati Minori con il titolo di Beato, anche se la sua causa di beatificazione non è mai stata portata a termine, così come quelle di altri compagni di Francesco. È sepolto vicino alla tomba di Francesco nella cripta della Basilica di San Francesco.
D lui leggiamo l’episodio della famosa benedizione la cui cartula del 1224 è conservata nel sacro Convento di Assisi.
Mentre il Santo era sul monte della Verna, chiuso nella sua cella, un confratello desiderava ardentemente di avere a sua consolazione uno scritto contenente parole del Signore con brevi note scritte di proprio pugno da san Francesco. Era infatti convinto che avrebbe potuto superare o almeno sopportare più facilmente la grave tentazione, non della carne ma dello spirito, da cui si sentiva oppresso.
Pur avendone un vivissimo desiderio, non osava confidarsi con il Padre santissimo ma ciò che non gli disse la creatura, glielo rivelò lo Spirito (Cfr 1Cor 2,10).
Un giorno Francesco lo chiama: «Portami –gli dice– carta e calamaio, perché voglio scrivere le parole e le lodi del Signore, come le ho meditate nel mio cuore» (Cfr Sal 76,7).
Subito gli portò quanto aveva chiesto, ed egli, di sua mano, scrisse le Lodi di Dio e le parole che aveva in animo. Alla fine aggiunse la benedizione del frate e gli disse: «Prenditi questa piccola carta e custodiscila con cura sino al giorno della tua morte».
Immediatamente fu libero da ogni tentazione, e lo scritto, conservato, ha operato in seguito cose meravigliose. FF 635
Frate Leone, il tuo frate Francesco ti augura salute e pace. FF 249
Così dico a te, figlio mio, come una madre, che tutte le parole, che abbiamo detto lungo la via, le riassumo brevemente in questa parola di consiglio, e non c’è bisogno che tu venga da me per consigliarti, perché così ti consiglio: in qualunque maniera ti sembra meglio di piacere al Signore Dio e di seguire le sue orme e la sua povertà, fatelo con la benedizione del Signore Dio e con la mia obbedienza.
E se a te è necessario, perché tu ne abbia altra consolazione, che la tua anima ritorni a me, e tu lo vuoi, vieni! FF 250
Ti benedica il Signore e ti custodisca. (Nm 6,24-26)
Mostri a te il suo volto e abbia misericordia di te.
Rivolga il suo volto verso di te e ti dia pace.
[Seconda rubrica di frate Leone, collocata sotto il testo della benedizione:
«Il beato Francesco scrisse di sua mano questa benedizione a me, frate Leone»].
Il Signore benedica te, frate LeTone.
[Sotto il Tau e relativo disegno, la terza rubrica di frate Leone:
«Allo stesso modo fece questo segno thau col capo di sua mano»].FF 262
Preghiera finale:
Litanie di San Francesco:
Santissimo Padre nostro Gloria a Te
Signore Nostro Gesù Cristo
Santo Spirito Paraclito
Maria Vergine fatta Chiesa Guidaci nel cammino
Santo di Dio
Cavaliere di Cristo
Investito e rivestito dello Spirito
Purificato nel corpo e illuminato nell’anima
Infiammato col fuoco dell’amore
Riempito con l’amarezza della compassione
Ricolmato di dolcezza e consolazione
Pervaso di singolare letizia spirituale
Amico dello Sposo
Servo di Cristo
Araldo del gran Re
Messaggero di pace
Ricolmo di spirito profetico
Uomo apostolico
Fedele alla Santa Chiesa
Pastore del piccolo gregge
Luce mattutina diffusa sulle tenebre
Carro di fuoco luminosissimo
Ricco di povertà
Ricco di santa semplicità
Minore di tutti i minori
Generoso e compassionevole verso i poveri
Devoto adoratore della Trinità
Uomo fatto preghiera
Vero penitente
Immagine visibile di Cristo
Preghiamo:
Tu sei santo, Signore solo Dio, che compi meraviglie (Sal 76,15).
Tu sei forte, Tu sei grande, Tu sei altissimo (Cfr. Sal 85,10),
Tu sei onnipotente, Tu, Padre santo, re del cielo e della terra (Gv 17,11; cfr. Mt 11,25).
Tu sei trino ed uno, Signore Dio degli dèi (Cfr. Sal 135,2),
Tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene, Signore Dio vivo e vero (Cfr. 1Ts 1,9).
Tu sei amore e carità, Tu sei sapienza,
Tu sei umiltà, Tu sei pazienza (Cfr. Sal 70,5),
Tu sei bellezza, Tu sei sicurezza, Tu sei quiete.
Tu sei gaudio e letizia (Cfr. Sal 50,10), Tu sei la nostra speranza,
Tu sei giustizia e temperanza,
Tu sei tutto, ricchezza nostra a sufficienza.
Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine.
Tu sei protettore, Tu sei custode e difensore (Cfr. Sal 30,5),
Tu sei fortezza (Cfr. Sal 42,2), Tu sei rifugio.
Tu sei la nostra speranza, Tu sei la nostra fede,
Tu sei la nostra carità. Tu sei tutta la nostra dolcezza,
Tu sei la nostra vita eterna, grande e ammirabile Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore. FF 261