Impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto.

PRIMA LETTURA: Mi 2,1-5

Sono avidi di campi e li usurpano, di case e se le prendono.

SALMO: (Sal 9)

Non dimenticare i poveri, Signore!

Oppure:

Ascolta, Signore, le suppliche dei poveri.

«In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:

«Ecco il mio servo, che io ho scelto;

il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.

Porrò il mio spirito sopra di lui

e annuncerà alle nazioni la giustizia.

Non contesterà né griderà

né si udrà nelle piazze la sua voce.

Non spezzerà una canna già incrinata,

non spegnerà una fiamma smorta,

finché non abbia fatto trionfare la giustizia;

nel suo nome spereranno le nazioni».

Mt 12,14-21

Oggi, troviamo un doppio messaggio. Da un lato, Gesù ci chiama invitandoci a seguirlo: «Molti lo seguirono ed egli guarì tutti» (Mt 12,15). Se lo seguiamo, troveremo rimedio alle difficoltà del cammino, così come ci veniva ricordato recentemente: «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò» (Mt 11,28). Dall’altro lato, ci viene mostrato il valore dell’amore mansueto: «Non contenderà, né griderà» (Mt 12,19).

Lui sa che siamo sopraffatti e stanchi dal peso delle nostre debolezze fisiche e caratteriali… e per questa croce inaspettata che ci ha visitato in tutta la sua crudezza, per i disaccordi, le disillusioni, i dolori. Infatti, «tennero consiglio contro di lui per toglierlo di mezzo» (Mt 12,14) e… noi che sappiamo che il discepolo non è superiore al maestro (cf. Mt 10,24), dobbiamo essere consapevoli che anche dovremo sopportare incomprensioni e persecuzioni.

Tutto ciò costituisce un fardello che pesa su di noi, un fardello che ci soggioga. E ci sentiamo come se Gesù ci dicesse: «Lascia il tuo fardello ai miei piedi, io me ne occuperò; dammi questo peso che ti travolge, io lo porterò per te; scaricati delle tue preoccupazioni e dammele…».

È curioso: Gesù ci invita a lasciare il nostro fardello, pero ce ne offre un altro: il suo giogo, con la promessa però che è soave e leggero. Ci vuole insegnare che non è possibile andare per il mondo senza portare nessun peso. Un carico o l’altro lo dobbiamo portare. Ma che non sia il nostro fardello pieno di materialità; che sia piuttosto il suo un peso che non opprime.

L’amore, il giogo di Gesù, non solo non è pesante, ma ci libera da tutto quello che ci opprime.