Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura.
PRIMA LETTURA: Es 24,3-8
Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi.
SALMO (Sal 49)
Offri a Dio come sacrificio la lode.
“In quel tempo,
Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo:
«Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo
campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania
in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto,
spuntò anche la zizzania.
Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai
seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli
rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”.
E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché
non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano.
Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento
della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in
fasci per bruciarla; il grano invece riponételo nel mio granaio”».”
Mt 13,24-30
Ci sono due forze che operano simultaneamente nel nostro mondo: nella parabola di oggi sono rappresentate dalla zizzania e dal grano, che crescono insieme. E difficile distinguere la zizzania dal grano, soprattutto quando sono cresciuti insieme: il male è solito assumere parvenza di bene, per riuscire a ingannare più efficacemente gli uomini. È per questo che dare giudizi affrettati sul conto degli altri può rivelarsi un grave errore. Solo quando la zizzania e il grano diventano maturi si può notare la differenza: “dai loro frutti li riconoscerete”.
Come la zizzania “inquina” il grano, così anche noi spesso lasciamo che il
nostro vivere quotidiano sia contaminato da situazioni e atteggiamenti davvero
poco coerenti con la nostra fede.
Ma è quando siamo messi alla prova, quando, come il grano, siamo costretti a maturare, che dobbiamo “fare ordine”, togliere la zizzania dei nostri vizi e far rifiorire il grano delle nostre virtù.
Il Padrone della messe è saggio e paziente, e sa fino a quando deve aspettare per dire ai suoi mietitori di venire a saggiare la nostra parte di raccolto.
Quanto alla semina e alla preparazione dell’impasto fermentato con il lievito, curare la coerenza di una vita di fede, nutrendoci con l’Eucaristia e i sacramenti, ci porta ad essere seminatori prudenti di validi esempi, e fermenti efficaci di vita cristiana.
Talvolta vorremmo che la vita fosse più semplice, che bastasse un “sì” a Cristo perché tutto sia sistemato. Ma la zizzania è ancora lì. È necessario, allora, fermarsi a contemplare l’opera di Dio, la semente buona: un proposito buono può cambiare la nostra vita familiare e professionale, partendo dall’ascolto e dall’accoglienza della Parola di Dio. Il lievito prosegue lentamente nella sua opera. Ciò che conta è lasciargli uno spazio adeguato. Il resto lo farà Dio, e la nostra costanza.