Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli.

PRIMA LETTURA: Bar 4,5-12.27-29

Chi vi ha afflitto con tanti mali vi darà anche una gioia perenne.

SALMO (Sal. 68)

Il Signore ascolta i miseri.

“ In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome».
 
Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
 
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
 
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».”

Lc 10,17-24

Gesù è l’uomo dalla perfettissima verità. Mai si lascia ingannare, fuorviare, trascinare dall’effimero, da ciò che è solo apparente, passeggero, transeunte, da tutto ciò che non è pienezza di carità divina ed eterna, da ogni altra cosa dalla quale non traspare il fine ultimo di tutto che è la comunione nello Spirito Santo con la volontà del Padre suo.

Sempre Gesù corregge anche le più piccole imperfezioni di linguaggio o di errore quando vede che la verità eterna è compromessa dalla parola dell’uomo. Se noi avessimo questa stessa attenzione di Gesù Signore, aiuteremmo il mondo a vedere se stesso nella più pura volontà di Dio e nella sua celeste ed eterna verità.

Gli Apostoli era partiti per la missione. Questa è stata svolta “con successo”, anche i demòni si sottomettano nel nome di Gesù. Nulla è stato per loro impossibile. La facilità con cui hanno svolto ogni cosa li porta ad una vera esaltazione spirituale. Sono euforici, pieni di gioia. Loro posso fare qualcosa. Possono operare come il loro Maestro. Basta comandare nel suo nome e tutto obbedisce a loro come obbedisce a Gesù. Questo è il convincimento che si è radicato nel cuore.

Gesù non distrugge questa loro scienza di sé stessi. Anzi conferma quanto essi hanno detto. Veramente il loro potere era reale. Non stano esagerando nel loro resoconto. Tuttavia questo è solo via, mezzo, possiamo dire, lavoro. Non è il fine della loro vita. Il fine è uno solo: avere i propri nomi scritti nei cieli. L’unico motivo per cui uno deve gioire è questo: sapere che sta camminando verso la salvezza eterna.

Questa verità Gesù l’aveva detta con infinita chiarezza: “Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!” (Mt 7,21-23). Anche i discepoli di Gesù devono osservare i comandamenti, la Parola, la Legge, il Vangelo, altrimenti anche per loro il regno dei cieli sarà chiuso per l’eternità.

I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

Anche loro devono possedere una fede perfettissima e un’obbedienza santa in ogni Parola che esce dalla nocca di Gesù. Essi ancora questa fede pura e questa obbedisca casta, vergine, non le possiedono. Il pensiero degli uomini sul Messia del Signore inquina mente e cuore. Occorre loro una grande maturazione, uno sviluppo, un progresso non indifferente. Sarà Gesù a far sì che essi vi pervengano.