Anche voi tenetevi pronti.
PRIMA LETTURA: Os 2, 14-15. 19-20
Ti farò mia sposa per sempre.
SALMO (Sal 44)
Ecco lo sposo: andate incontro a Cristo Signore!
SECONDA LETTURA: Eb 11,1-2.8-19
Aspettava la città il cui architetto e costruttore è Dio stesso.
“In quel tempo,
Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno.
Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non
invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non
consuma. Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.
Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili
a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che,
quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità
io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e
passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li
troverà così, beati loro!
Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro,
non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché,
nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per
tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il
padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo
debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così.
Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e
cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi,
il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora
che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli
infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito
secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non
conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà
richiesto molto di più».”
Lc 12,32-48
D’accordo con il celebrante , P. Cosimo Antonino, abbiamo scelto il vangelo del giorno per la solennità della nostra Madre santa Chiara. Le immagini che Gesù usa: il piccolo gregge, il tesoro, le lampade accese, il servo vigilante, il talento ricevuto da fruttificare ricorrono tutte negli scritti e nella vita di Chiara. la donna nuova della valle Spoletana ha assunto il vangelo come forma di vita e ha testimoniato al mondo che è possibile vivere così come Gesù ci ha indicato. Chiara ci dice con la sua vita che avere fede, quindi avere speranza attendendo con fiaccole accese e vesti strette ai fianchi, è affrontare le difficoltà a cui siamo sottoposti nelle circostanze della vita senza paura. È essere fiduciosi che, riponendo le nostre mani in quelle grandi del Signore, possiamo affrontare il dolore con la sua compagnia, con il suo sguardo di Padre che tutto perdona e tutto ama di noi, soprattutto la debolezza.
Dio non cancella i percorsi difficili e le preoccupazioni, ma le condivide con noi e ci fa luce; cura le nostre ferite e le trasforma; attraverso suo figlio ci fa dono della salvezza, della vita piena oggi e per sempre. Più abbiamo fede nel Risorto e più possiamo vedere intorno a noi bellezza nonostante i momenti di fatica. Inoltre, ricordando ciò che di bene c’è stato nella nostra vita, possiamo essere grati a Dio e trasfigurare questa stessa gratitudine in speranza crescente. Chiara ci lascia la sua benedizione che io estendo a quante oggi stanno festeggiando il loro onomastico: “Il Signore vi benedica e vi custodisca. Mostri a voi la Sua faccia e vi usi misericordia. Rivolga a voi il Suo sguardo e vi dia pace. Il Signore sia sempre con voi ed Egli faccia che voi siate sempre con Lui. Nel nome del Padre e del figlio e dello Spirito santo .Amen!