Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
PRIMA LETTURA: Sap 13,1-9
Se sono riusciti a conoscere tanto da poter esplorare il mondo, come mai non ne hanno trovato più facilmente il sovrano?
SALMO (Sal 18)
I cieli narrano la gloria di Dio.
“ In quel
tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo:
mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in
cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti.
Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano,
vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma,
piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno
in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in
casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni
indietro. Ricordatevi della moglie di Lot.
Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la
manterrà viva.
Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà
portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso
luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata».
Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il
cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».”
Lc 17,26-37
“Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà” (17,30).
Dopo aver annunciato che il regno di Dio è già presente (17,21), Gesù invita i farisei a orientare lo sguardo verso il giorno ultimo della storia, quando il Figlio dell’uomo si manifesterà nella sua gloria. La rivelazione piena e definitiva non appartiene a questo tempo ma al giorno in cui tutto troverà compimento. Gesù si premura di avvertire che quel giorno sarà luminoso e drammatico.
Dopo aver accennato a due pagine tragiche della storia d’Israele, Gesù annuncia che avverrà qualcosa di simile quando “il Figlio dell’uomo si manifesterà”.
Questo paragone dovrebbe suscitare una ragionevole preoccupazione. La descrizione della società al tempo di Noè e di Lot – i protagonisti della storia biblica citata dal Nazareno – non appare segnata dalla malvagità. Gesù si limita a dire che la gente è immersa nella vita ordinaria, quella che anche noi oggi viviamo. Una vita piena di impegni che assorbono ogni energia e impediscono di guardare oltre e di attendere la manifestazione di Dio. Quello che Gesù annuncia nel giorno ultimo è solo la pienezza di una storia che fin d’ora si svolge sotto i nostri occhi. Non possiamo sapere né prevedere quando il Signore verrà.
Per questo dobbiamo essere sempre pronti, evitando di fare come la moglie di Lot (17,32) che, contravvenendo alle parole dell’angelo, si voltò indietro e divenne una statua di sale (Gen 19,26).
Chi ha deciso di camminare nelle vie di Dio non deve indietreggiare né fermarsi ma continuare con fiducia fino a quando la flebile luce, che oggi rischiara i passi dell’umanità, si manifesterà in tutto il suo splendore. “Corriamo con perseveranza”, leggiamo nella Lettera agli Ebrei (12,1).
Il Vangelo ci chiede di coltivare uno stile di vita in cui tutto è pensato e fatto in riferimento a Dio. È una grazia da chiedere con particolare fervore perché la tentazione di abbassare lo sguardo oggi è più insidiosa che mai. Ci affidiamo all’intercessione dei santi monaci che hanno saputo custodire la coscienza dell’oltre.