Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
PRIMA LETTURA: 2Gv 1a.3-9
Chi rimane nella dottrina, possiede il Padre e il Figlio.
SALMO: (Sal 118)
Beato chi cammina nella legge del Signore.
«In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti.
Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot.
Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva.
Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata».
Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».
Lc 17,26-37
“Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà” (17,30).
Il Vangelo oggi si presenta come unavigorosa esortazione. Gesù è forse stupito nel constatare che la gente lo osserva e lo ascolta ma non prende alcuna decisione, resta a guardare.
Proprio come accade oggi. Le sue parole vogliono scuotere, suonano come un avvertimento urgente, una sorta di campanello che segnala la fine della corsa, chiedono di uscire allo scoperto. La vicenda di Noè e di Lot – due pagine bibliche ben conosciute – insegna che Dio si manifesta all’improvviso (17, 26-29). Nessuno se lo aspetta perché nessuno lo attende.
La ricerca del benessere materiale ha accecato la vista. Accade così anche oggi. L’umanità vive senza Dio. Nessuna società, prima di quella attuale, ha mai pensato di escludere Dio dall’orizzonte della vita personale e collettiva. Anche i cristiani lo hanno messo in un angolo, hanno altre cose più importanti di cui occuparsi. Non sappiamo più distinguere i beni utili da quelli necessari. Ad essere onesti dobbiamo ammettere che dedichiamo tempo ed energie per tante cose che sono piacevoli ma non certo necessarie. Siamo così impegnati a vivere da non cercare più di capire qual è il senso della vita. Come quelli che per arrivare più rapidamente, non si preoccupano di comprendere se hanno preso la strada giusta. Trascurare di nutrire la vita spirituale significa amputare la persona umana. È una colpevole omissione.
Se non comprendiamo l’effettiva gravità della situazione in cui oggi ci troviamo, non possiamo neppure capire perché Gesù usa un tono così grave. In effetti, le sue parole suonano come un avvertimento urgente, come la campanella che segnala l’ultimo giro della corsa. Gesù chiede ai suoi interlocutori di uscire allo scoperto, prendere posizione e assumere quelle decisioni che manifestano il primato di Dio. Non basta metterci in preghiera devotamente. Il Vangelo chiede di cambiare passo. Ci rendo conto che non è facile perché siamo storditi da un’informazione ingannevole.