Hai trovato grazia presso Dio.
PRIMA LETTURA: Sir 24, 1-4. 22-31
Quelli che mi faranno conoscere, avranno la vita eterna.
SALMO: (Lc 1,46-55)
Grandi cose ha operato il Signore nella Vergine Maria.
«In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te».
A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.
L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo;
il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Lc 1,26-33
Accadde a Nazareth una prima-volta da batticuore, che rimase scritta nella storia, che contribuì a scrivere la grande storia. Un arcangelo annunciò a Maria, in diretta, la traccia di un compito-a-sorpresa: «Non temere (…) concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù». Nessuna avvisaglia le giunse nei giorni precedenti, nessun messaggero a sussurrarle “Fatti trovare pronta!”, nulla che le avesse fatto presagire qualcosa d’inaspettato. Iddio la colse impreparata: tale voleva trovarla, per misurarne i riflessi del cuore. Impreparata, ignorante. E’ della prima-volta l’ignoranza: non avendo mai fatto quella cosa, sei tutto agitato nell’apprestarti a farla. Nell’agitazione della prima-volta, però, è contenuta la massima percentuale di stupore.
Alla base della nascita di Gesù, c’è la grande e meravigliosa umiltà di Maria. La grazia di Dio si riconosce anche da questo, dalla sua personalità docile, ma al tempo stesso ferma e consapevole. Insegnaci Maria l’arte del silenzio, guidaci verso una fede forte e consapevole, aiutaci ad accettare tutto quello che accade con pazienza ed umiltà. Nulla è impossibile a Dio, nulla è impossibile all’ uomo che ha fede, spesso Gesù ci ripeterà che è la fede che salva, che guarisce, e noi dobbiamo fare tesoro di ogni attimo di vita di Gesù, per farlo nostro, cominciando proprio dalla semplicità nella quale è nato, che getta le basi sulle quali fondare la nostra fede,
nell’ umiltà.
Il serafico Padre Francesco, per il suo singolare amore verso la Beatissima Vergine, ebbe sempre particolare cura della chiesetta dedicata a Santa Maria degli Angeli, chiamata anche Porziuncola. Qui egli prese stabile dimora con i suoi frati, qui diede inizio con santa Chiara all’Ordine delle Clarisse, qui concluse il corso della sua mirabile vita.
Per questa Cappella il santo Fondatore ottenne da papa Onorio III la storica indulgenza, che i Sommi Pontefici confermarono successivamente ed estesero a numerose altre chiese.
Per questi gloriosi ricordi l’Ordine serafico celebra con gioia la festa di Santa Maria degli Angeli.
Questo luogo è veramente santo e abitato da Dio.