Il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.
PRIMA LETTURA: Mi 5,1-4a
Partorirà colei che deve partorire.
Oppure
Rm 8, 28-30
Quelli che Dio da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati.
SALMO: (Sal 12)
Gioisco pienamente nel Signore.
«Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.
Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asaf, Asaf generò Giosafat, Giosafat generò Ioram, Ioram generò Ozìa, Ozìa generò Ioatàm, Ioatàm generò Acaz, Acaz generò Ezechìa, Ezechìa generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosìa, Giosìa generò Ieconìa e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
[Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa Dio con noi]».
Mt 1,1-16.18-23
Oggi la genealogia di Gesù, il Salvatore che doveva nascere da Maria, ci mostra come l’opera di Dio si inserisce nella storia umana e come Dio, attua nel segreto e nel silenzio di ogni giorno. Allo stesso tempo vediamo la sua serietà nel compiere le sue promesse. Incluso Rut e Racab (cf. Mt 1,5) straniere convertite alla fede nell’unico Dio, sono antenati del Salvatore.
Lo Spirito Santo, che doveva realizzare in Maria l’incarnazione del Figlio, penetrò, quindi, nella nostra storia già da molto lontano, e da molto presto, tracciando una rotta fino ad arrivare a Maria di Nazaret, è attraverso di Lei a suo figlio Gesù. «Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele» (Mt 1,23). Quanto delicate spiritualmente dovevano essere le viscere di Maria, il suo cuore e la sua volontà, fino al punto di attirare l’attenzione di suo Padre e convertirla in Madre del “Dio-con-gli-uomini’’! Egli che doveva portare la luce e la grazia soprannaturale per la salvezza di tutti. Tutto in questa opera ci porta a contemplare la grandezza, la generosità e la semplicità dell’azione divina, che innalza e riscatta la nostra stirpe umana, implicandosi in maniera personale.
La storia della salvezza è fatta di incidenti di percorso, situazioni incomprensibili che non sempre si sa come gestire e come rileggere.
La verità si fa strada in mezzo a quella quotidianità caotica in cui paradossalmente tutto deve funzionare secondo determinate regole prestabilite, tutto deve rispecchiare le aspettative della società, le aspettative della storia del mondo. Eppure il miracolo che ognuno di noi è succede; un filo rosso conduce la storia dall’inizio, dai primordi fino ad arrivare a noi.
Il qui e ora che rappresenta Gesù Cristo nella storia della salvezza è la salvezza stessa, un modo di stare al mondo con la consapevolezza che nulla è sbagliato e nulla è perduto, ma tutto può essere reso tassello di misericordia. Non dobbiamo spaventarci di ripercorrere la nostra genealogia, le vite che ci hanno preceduto, i contesti di cui siamo il risultato, perché solo così – sapendo da dove veniamo – saremo liberi di scegliere come andare incontro al nostro avvenire, comprendendo ogni fine e nuovo inizio – la nascita e la morte – saremo liberi di capire finalmente dove stiamo andando.
Una storia di salvezza è una storia di gratitudine e liberazione, di perdono: questo è quello che ci propone tutti i giorni Dio, nell’attesa di essere riconosciuto nel profondo ed essere amato sopra ogni cosa, così come ci ama Lui.
Questo è possibile solo rendendoci conto della sua iniziativa d’amore nei nostri confronti, l’iniziativa che va ritrovata molto prima di noi e che attraverso noi arriverà a tutto il genere umano di ogni epoca a venire.
Inoltre nel Vangelo di oggi, possiamo osservare come fu notificato a Maria che avrebbe concepito Dio, il Salvatore del popolo. E pensare che questa donna, Vergine e madre di Gesù, doveva essere allo stesso tempo nostra madre. Questa speciale scelta di Maria — «benedetta tu fra le donne» (Lc 1,42) — ci fa apprezzare la tenerezza di Dio nel suo modo di procedere, perché non ci riscattò —per così dire— “a distanza’’, vincolandosi invece personalmente con la nostra famiglia e la nostra storia. Chi poteva immaginare che Dio sarebbe stato allo stesso tempo così grande e così accondiscendente, avvicinandosi intimamente a noi.