Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.
PRIMA LETTURA: 1Gv 1,5-2,2
Il sangue di Gesù ci purifica da ogni peccato.
SALMO: (Sal 102)
Benedici il Signore, anima mia.
«In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Mt 11,25-30
Oggi, il Vangelo ci offre la opportunità di penetrare, per così dire, nella struttura della stessa divina sapienza. Chi fra di noi non desidera conoscere svelati i misteri di questa vita? Però ci sono enigmi che nemmeno i migliori investigatori del mondo, arriveranno nemmeno a dettare. Tuttavia, ce né Uno davanti; al quale «Non c’è nulla infatti di nascosto (…), e nulla di segreto che non debba essere messo in luce» (Mc 4,22). Questo è quello che si dà a sé stesso il nome di “Figlio dell’uomo”, e afferma di sé stesso: «Tutto mi è stato dato dal Padre mio» (Mt 11,27). La sua natura umana è stata assunta per la persona del Verbo di Dio: è in una parola, la seconda persona della Santissima Trinità, davanti alla quale non ci sono tenebre e per la quale la notte è più luminosa che il pieno giorno.
«Nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». Come è possibile conoscere il Padre se non si conosce il Figlio? Allo stesso modo, è incomprensibile ciò che Gesù ci indica del cielo se non si comprende ciò che egli ha compiuto e mostrato sulla terra. Quale messaggio possiamo trarre da queste parole? Di fatto, Gesù ci richiama a ciò che Egli compie ed opera nello spazio della sua vita; non si può prescindere dalle sue azioni se si vuol comprendere chi sia Dio e cosa richieda alle nostre esistenze aver fede in Lui. La portata inedita del Vangelo sta esattamente nel fatto che la verità non passi più solo dalla testimonianza dei profeti, ma dall’incarnazione stessa della Parola. Non è più solo un testo ispirato che introduce Dio nelle nostre vite, ma una persona; ed è proprio nella persona di Cristo Gesù che troviamo la chiave della nostra fede e del nostro essere al mondo. Se assumiamo questo sguardo, allora troveremo ristoro per la nostra vita; il giogo, da sostenere in Cristo, sarà dolce e il peso leggero, perché sollevato dalla sua salvezza.
Dice, compiaciuto, oggi il Signore: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli (Mt 11,25)». Sì, perché nessuno può pretendere di conoscere questi o simili segreti nascosti nemmeno portandoli fuori dal buio con gli studi più intensi, né in maniera voluta dalla sapienza. Dei segreti profondi della vita, ne saprà sempre di più la vecchietta senza esperienza scolastica che il pretenzioso scientifico che ha dedicato anni di studio in prestigiose università. C’è la scienza che si ottiene con fede, semplicità e povertà interiore. Ha detto bene Clemente Alessandrino: «La notte è propizia per i misteri: è dunque quando l’anima —attenta e umile— si volge verso sé stessa, riflettendo sulle sue condizioni; è allora quando si trova Dio».
“Io ho gustato e veduto con la luce dell’intelletto nella tua luce il tuo abisso, o Trinità eterna, e la bellezza della tua creatura. Per questo, vedendo me in te, ho visto che sono tua immagine per quella intelligenza che mi vien donata della tua potenza, o Padre eterno, e della tua sapienza, che viene appropriata al tuo Unigenito Figlio. Lo Spirito Santo poi, che procede da te e dal tuo Figlio, mi ha dato la volontà con cui posso amarti”. Santa Caterina da Siena