Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.

PRIMA LETTURA: 1Gv 1,5 – 2,2

Il sangue di Gesù ci purifica da ogni peccato.

SALMO: (Sal 102) 

Benedici il Signore, anima mia.

«In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
 
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Mt 11,25-30

Il vangelo è parola che nutre, non bisogna solo leggerlo, ma ruminarlo e digerirlo, farne nutrimento per l’anima e lasciare che la nostra parte di figli di Dio, viva in noi. Non occorre essere dotti e sapienti perché è lo spirito che sceglie e conduce i suoi piccoli. I piccoli di Dio sono tutti coloro che si affidano semplicemente per quello che sono, con i loro difetti, le loro paure, e la loro voglia di diventare come Dio vuole. Riconosciamoci indegni di tante grazie e vedremo quante ancora ne riceveremo. I piccoli che Dio ama, sono quelli che sanno di essere nulla senza di Lui e di ricevere tutto per grazia. Miti ed umili, senza pensare di dover fare le battaglie per affermare qualcosa, senza cercare di essere ammirati, senza farci trascinare dall’ orgoglio e dalla superbia ogni volta… e per fare questo bisogna che ci affidiamo completamente a Dio. Pensare di poter riuscire da soli è stoltezza.

Nel vangelo che la liturgia ci presenta oggi possiamo intravvedere la grande santa senese come la vergine saggia e prudente, che, in attesa dell’incontro con lo Sposo divino, ha preso con sé la lampada e si è munita di olio. In questa parabola evangelica possiamo scoprire tutte le virtù che hanno adornata la patrona dell’Europa. Lei è la donna sapiente, che ha compreso appieno l’essenza della religiosità autentica: ha dedicato tutta la sua vita ad un

incontro personale con Cristo, si è lasciata umilmente illuminare dalla luce radiosa dello Spirito Santo e ha trovato nell’amore al Signore la realizzazione piena della sua vita. Abbondando così di olio, ha tenuto costantemente accesa la sua lampada, anche nel cuore della notte, e ha saputo irradiare la sua luce a tutto il mondo ecclesiastico e civile del suo tempo. Aveva appreso la vera sapienza e la vera prudenza, non dai libri, ma dal cuore stesso del suo Sposo divino, dalla fonte stessa della verità e della vita. Si è trovata pronta all’incontro con lui e la lampada luminosissima della sua vita, ha riflesso luce ovunque e a tutti. Ha squarciato le tenebre della notte del suo tempo e ancora ai nostri giorni, con i suoi scritti, con i suoi esempi con la sua intercessione irradia luce di sapienza, ci si mostra come modello sublime di vita e come celeste patrona. Lei ci ricorda che è da stolti restare senza olio, affondare nel buio e mancare all’appuntamento con il Signore. Ci indica ancora la fonte inesauribile della vera sapienza e soprattutto alle donne di ogni epoca, addita i motivi profondi per affermare e difendere la propria dignità. Indica a tutti di non cedere alla facile tentazione di confidare nelle proprie forze per non cadere nell’illusione di un superficiale perbenismo. Restare al buio e privi di olio, vedersi esclusi dal convito dello sposo per un colpevole ritardo è un grave peccato che guasta la vita di molti. Essere sempre pronti, con le lampade accese è la virtù del viandante sapiente e saggio, è la virtù del cristiano vero.