Prese a mandarli.

PRIMA LETTURA: 1 Re 2, 1-4.10-12

Io me ne vado per la strada di ogni uomo sulla terra. Tu, Salomone, sii forte e mostrati uomo.

SALMO: (1Cr 29, 10-12)

Tu, o Signore, dòmini tutto!

Oppure:

A te la lode e la gloria nei secoli.

«In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.

E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».

Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano».

Mc 6,7-13

Oggi, il Vangelo parla della prima delle missioni apostoliche. Cristo invia i dodici a predicare a curare ogni sorta di ammalati e a preparare i cammini della salvazione definitiva. Questa è la missione della Chiesa e, anche quella, di ogni cristiano. Il Concilio Vaticano II affermò che «la vocazione cristiana implica, come tale, la vocazione all’apostolato. Nessun cristiano ha una funzione passiva. Per cui, chi non cercasse la crescita del corpo sarebbe, perciò stesso, inutile per tutta la Chiesa, come per sé stesso».

Il mondo attuale ha bisogno di un “supplemento di anima” per poterlo rigenerare. Solamente Cristo, con la Sua dottrina, è medicina per le malattie di tutto il mondo. Questo ha le sue crisi. Non si tratta soltanto di una parziale crisi morale o di valori umani: è una crisi dell’insieme; e l’espressione più precisa per definirla è quella di una “crisi dell’anima”.

Le raccomandazioni che Gesù offre ai discepoli sono semplici: non portare niente per il viaggio, né cibo, né vestiti, né denaro. Gesù chiede ai discepoli di partire due a due senza prendere nulla tranne che un bastone. Certamente è capitato ad ognuno di noi di passeggiare in un bosco e di prendere un bastone per aiutarsi nel percorso che può diventare impervio: in questa esperienza il bastone ci ha trasmesso sicurezza e al contempo ci ha connessi ancora di più con la natura. Il bastone ha origini lontane: è il simbolo del maestro, il quale generalmente è più anziano dei suoi allievi e quindi più facilmente può averne bisogno. Spesso al bastone sono attribuiti poteri magici o miracolosi. Mosè ha utilizzato il bastone donatogli da Dio, tramutandolo in serpente, per cercare di persuadere il faraone a lasciar partire il popolo ebraico, e proprio grazie a questo bastone ha diviso le acque del Mar Rosso, liberando il popolo di Israele dalla schiavitù.

Anche Gesù individua nel bastone l’elemento identificatore dei primi evangelizzatori. Né pane, né sacca, né denaro: dunque nulla da mangiare e da vestirsi e nulla per poterne comprare. A questo penserà la Provvidenza. Ma il bastone no, quello vi serve, sembrerebbe dire Gesù, e anche i sandali sono concessi. Si tratta di un messaggio chiaro: c’è bisogno di camminare! La Chiesa deve raggiungere gli estremi confini della terra: a tutti deve essere portato l’annuncio della Buona Novella. Nessun cristiano può rinunciare a camminare: serve anche a noi un buon bastone!