Convertitevi e credete nel Vangelo.

PRIMA LETTURA: Eb 1,1-6

Dio ha parlato a noi per mezzo del Figlio.

SALMO (SAL 96)                   

Adoriamo il Signore insieme ai suoi angeli.

 “Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. 
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. Subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.”

Mc 1,14-20

Dopo l’arresto di Giovanni, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio. Giovanni fu arrestato dal re Erode per aver denunciato il comportamento immorale del re (Lc 3,18-20). La prigione di Giovanni Battista non impaurì Gesù! Anzi! Vide in essa un simbolo della venuta del Regno. Ed oggi sappiamo leggere i fatti della politica e della violenza urbana per annunciare la Buona Novella di Dio?

Gesù proclamava la Buona Novella di Dio. La Buona Novella è di Dio non solo perché viene da Dio, ma anche e soprattutto perché Dio è il suo contenuto. Dio, lui stesso, è la maggiore Buona Novella per la vita umana. Lui risponde all’aspirazione più profonda del nostro cuore. In Gesù appare ciò che avviene quando un essere umano lascia entrare e regnare Dio.

Questa Buona Novella del Regno di Dio annunciata da Gesù ha quattro aspetti:

  • Il tempo è compiuto!

Per gli altri giudei il tempo non si era ancora compiuto. Mancava molto per la venuta del Regno. Per i farisei, per esempio, il Regno poteva giungere solo quando l’osservanza della Legge fosse perfetta. Gesù aveva un altro modo di leggere i fatti. Lui dice che il tempo è compiuto.

  • Il Regno di Dio è vicino!

Per i farisei la venuta del Regno dipendeva dal loro sforzo. Sarebbe giunto solo dopo che loro avessero osservato la legge. Gesù dice il contrario: “Il Regno è vicino”. E’ già qui! Indipendentemente dallo sforzo compiuto! Quando Gesù dice: “Il Regno è vicino”, non vuol dire che il regno sta giungendo solo in quel momento, ma che già era lì. Ciò che tutti aspettavano, era già presente nella loro vita, e loro non lo sapevano, non lo percepivano (cf. Lc 17,21). Gesù lo percepì! Poiché lui leggeva la realtà con uno sguardo differente. Ed è in questa presenza nascosta del Regno in mezzo alla gente che Gesù si rivela ai poveri della sua terra. Ed è questo il seme del Regno che riceverà la pioggia della sua parola ed il calore del suo amore.

  • Convertitevi!

Il significato esatto è cambiare il modo di pensare e di vivere. Per poter percepire la presenza del Regno nella vita, la persona dovrà cominciare a pensare ed a vivere in modo diverso. Dovrà cambiare vita e trovare un’altra forma di convivenza! Dovrà lasciare da parte il legalismo dell’insegnamento del fariseo e permettere che la nuova esperienza di Dio invada la sua vita e gli dia uno sguardo nuovo per leggere e capire i fatti.

  • Credete nella Buona Notizia!

Non era facile accettare questo messaggio. Non è facile per noi cominciare a pensare in modo diverso da tutto ciò che abbiamo imparato, fin da piccoli. Questo è possibile solo mediante un atto di fede. Quando qualcuno porta una notizia diversa, è difficile accettarla, e si accetta solo se la persona che reca la notizia gode della nostra fiducia. Di Gesù ci si può fidare!

Il primo obiettivo dell’annuncio della Buona Novella è quello di formare comunità.

Gesù passa, guarda e chiama. I primi quattro chiamati, Simone, Andrea, Giovanni e Giacomo, ascoltano, lasciano tutto e seguono Gesù per formare comunità con lui. Sembra amore a prima vista! Secondo la narrazione di Marco, tutto avvenne poi nel primo incontro con Gesù. Paragonando con gli altri vangeli, la gente percepisce che i quattro già conoscevano Gesù (Gv 1,39; Lc 5,1-11). Ebbero già l’opportunità di convivere con lui, di vederlo aiutare la gente e di ascoltarlo nella sinagoga. Sapevano come lui viveva e ciò che pensava. La chiamata non è stata una cosa di un solo momento, ma è questione di ripetute chiamate ed inviti, di progressi e regressi. La chiamata inizia e ricomincia sempre di nuovo! In pratica, coincide con la convivenza di due tre anni con Gesù, fin dal battesimo fino al momento in cui Gesù fu innalzato al cielo (At 1,21-22). E allora perché Marco lo presenta come un fatto repentino d’amore a prima vista? Marco pensa all’ideale: l’incontro con Gesù deve provocare una mutazione radicale nella nostra vita!