Non sarà lasciata pietra su pietra.
PRIMA LETTURA: Dn 2,31-45
Dio farà sorgere un regno che non sarà mai distrutto e annienterà tutti gli altri regni.
SALMO: (Dn 3, 57-61)
A lui la lode e la gloria nei secoli.
«In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo».
Lc 21,5-11
La paura genera fantasmi. Non bisogna farsi ingannare!
La storia è piena di sconvolgimenti e di cose che cambiano in modo talmente traumatico da considerare tali cambiamenti come “la fine del mondo”.
Anche le cose più belle e più importanti possono essere distrutte; ma, anche in questo caso, occorre non cadere nell’inganno di pensare che perché è venuto meno quel particolare aspetto, sia finito tutto.
Non lasciamoci ingannare neppure dai falsi profeti o dai falsi messia; quelli che raccolgono folle al loro seguito e che promettono ciò che non è in loro potere. Non lasciamoci ingannare: riconosciamo il giusto valore ad ogni cosa…
In questa ultima settimana dell’anno liturgico, iniziata con la domenica di Cristo Re dell’Universo, riconosciamo che la storia è nelle mani di Dio e che lui la conduce ad un fine di bene, di pace e di gloria. Pensiamo di collaborare oggi al bene, alla pace e alla gloria di Dio per essere nel suo Regno: questo non è un inganno.
Oggi, ascoltiamo meravigliati il severo avvertimento del Signore: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta» (Lc 21,6). Queste parole di Gesù si situano agli antipodi di una così chiamata “cultura del progresso indefinito dell’umanità” o, se si preferisce, di alcun leader tecno scientifico e politico militare della specie umana, in inarrestabile evoluzione.
Da dove? Fino a dove? Questo non lo sa nessuno e non lo può sapere, ad eccezione, in ultimo termine, di una supposta materia eterna che nega Dio usurpando le sue qualità. Come cercano di beffare coloro che rifiutano di accettare la precarietà e i limiti che sono proprie della condizione umana!
Noi, discepoli del Figlio di Dio fatto uomo, di Gesù, ascoltiamo le sue parole e, assumendole le meditiamo. Ed ecco cosa ci dice: «Badate di non lasciarvi ingannare» (Lc 21,8). Ce lo dice Quello che è venuto a dar testimonianza della verità, affermando che quelli che sono della verità ascoltano la sua voce.
E anche qui ci afferma: «Ma non è subito la fine» (Lc 21,9). Questo vuol dire, da una parte, che disponiamo di un tempo per la salvezza e che conviene approfittarne; e, dall’ altra, che, in qualsiasi caso, verrà la fine. Sì, Gesù, «verrà a giudicare i vivi e i morti», così come lo professiamo nel Credo.