Queste erano le cose da fare, senza tralasciare quelle.
PRIMA LETTURA: 2Ts 2,1-3a.13-17
Mantenete le tradizioni che avete appreso.
SALMO: (Sal 95)
Vieni, Signore, a giudicare la terra.
«In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!».
Mt 23,23-26.
Oggi abbiamo l’impressione di “catturare” Gesù in un impeto di rabbia, -qualcuno è riuscito ad infastidirlo. Gesù Cristo è a disagio con la falsa religiosità, le richieste pompose e la pietà egoista. Ha notato un vuoto d’ amore, cioè manca «la giustizia, la misericordia e la fedeltà» (Mt 23,23), dopo le azioni superficiali con cui cercano di adempiere la Legge. Gesù incarna queste qualità nella sua persona e ministero. Lui era la giustizia, la misericordia e la fede. Le loro azioni, miracoli, guarigioni e parole trasudavano questi veri fondamenti, che gli derivano dal suo cuore amorevole. Per Gesù Cristo non era una questione di “Legge”, piuttosto una questione di cuore …
L’insegnamento di Gesù è sempre rivolto all’uomo completo e lo riguarda nella sua interezza, come figlio dell’uomo nella nascita naturale, e come figlio di Dio nella rinascita battesimale. Nel brano di oggi Gesù si scaglia contro l’ipocrisia nel seguire solo esteriormente la legge di Dio.
È una legge, anche se può variare in alcune manifestazioni esterne, è una legge eterna e che riguarda anche noi. Gesù si rivolge anche a ognuno di noi ed è, comunque e sempre, interessato alla nostra adesione piena, totale e convinta, nel rispetto della nostra stessa umanità.
La legge Dio, scritta nei nostri cuori, è una legge d’amore che deve essere vissuta nella sincerità e nella verità e diventa così impegno concreto per la nostra vita. La coerenza del nostro agire rispetto alla legge dell’amore è al fondamento di ogni vita cristianamente e pienamente vissuta.
La giustizia è alla base di ogni comportamento umano e significa dare a tutti quello che è giusto, ma significa anche riconoscere nell’altro il volto di Gesù che chiede aiuto. La giustizia non è l’applicazione meccanica di una legge ma si rivolge al cuore di ognuno, interpellando le coscienze nel nome di Cristo.
La stessa “legge del taglione”, dell’occhio per occhio e dente per dente, contiene un nucleo di giustizia sociale che però Gesù stesso scardina in base alla misericordia di Dio. Nessun conflitto umano, per quanto retto da principi giusti, potrà mai terminare se non vi è la capacità del perdono reciproco: prima di tutto dobbiamo purificare e rendere limpido il bicchiere della nostra coscienza.
La fedeltà a questa legge significa l’aderenza totale all’amore che Cristo ci dona e che rende la nostra vita pienamente realizzata. A noi quindi trovare la possibilità di vivere, nel nostro quotidiano, la legge di Cristo come realizzazione di un piano di salvezza che passa attraverso il rispetto ed il perdono.
«Pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi netto!» (Mt 23,26). Come è vero questo per ciascuno di noi! Sappiamo come la pulizia personale ci fa sentire freschi e vibranti dentro e fuori. Inoltre, in quello spirituale e morale al nostro interno, il nostro spirito, se è pulito e sano brillarà in buone opere e azioni che onorano Dio e lo rendono un vero e proprio tributo (cfr Gv 5,23). Guardiamo il contesto più ampio dell’amore, della giustizia e della fede, e non andiamo persi in minuzie che consumano il nostro tempo, ci fanno diminuire e ci rendono schizzinosi. Tuffiamoci al vasto oceano dell’amore di Dio e non ci accontentiamo con fiumicelli di cattiveria!