Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.

PRIMA LETTURA: Is 9,1-6

Ci è stato dato un figlio.

SALMO: (Sal 112)

Sia benedetto il nome del Signore, da ora e per sempre.

«In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».

Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei».

Lc 1,26-38

In agosto dopo la festa di Maria assunta in Cielo la liturgia ci fa dare memoria della sua regalità. Una volta trasportata in cielo col suo corpo Maria siede accanto al Re, come Regina dell’universo. Non è una dei tanti santi, è la Regina dei santi, la più grande e l’unica che abbia meritato questo titolo.

Il vangelo di oggi ci ricorda le sue origini. Una povera fanciulla di una borgata sconosciuta di un minuscolo pezzo di terra del mondo viene eletta a concepire Dio sulla terra. Non è nata regina Maria. Il titolo regale se l’è conquistato con la sua umiltà, con la sua sofferenza.

Questo brano la fa intravvedere regina madre di un bimbo che sarà un re. Ma poi la realtà non fu così. Il suo bambino sarà appeso ad un patibolo e morirà schernito perché voleva farsi re del suo popolo. Un fallimento completo per lui e una grande delusione per sua madre…potremmo pensare.

Ma tutto cambia con la resurrezione di Gesù.

Quel maestro mitomane diventa il Re che convertirà il mondo a Lui attraverso il suo Spirito riversato nei cuori. Da allora Maria assunta in cielo è Regina. E il Re non le può negare nulla. Da qui comprendiamo l’importanza della mediazione di Maria.

Oggi affidiamo noi stessi a questa Regina che è nostra madre, certi della sua onnipotenza per grazia. E la ringraziamo per aver creduto sino alla fine, quando aveva suo figlio morto tra le braccia, che la morte non poteva avere l’ultima parola. Erano le parole di questo vangelo che sicuramente l’hanno sostenuta. Ci ha creduto sino in fondo. Che ci aiuti a fare lo stesso.