Io credo che sei il Cristo, il Figlio di Dio.

PRIMA LETTURA: 1 Gv 4,7-16

Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi.

SALMO: (Sal 33)

Gustate e vedete com’è buono il Signore.

«In quel tempo, molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.

Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà».

Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno».

Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».

Gv 11,19-27

È una pagina forte quella odierna in quanto tocca il “ punto dolente “, quello che, spesso, ci fa dubitare, ci fa allontanare dalla fede: la morte, la sofferenza.

Marta rimprovera Gesù.

Quel “Signore, se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto” può essere tranquillamente tradotto in un’espressione che tutti quanti noi usiamo nei momenti di sofferenza: “dove eri, Cristo, quando mi sono ammalata, quando ho avuto l’incidente, quando è morto mio figlio? “.

Sono interrogativi duri, sono quelli che mettono alla prova la fede in quanto nella Bibbia non si trova la risposta ad essi.

Dio dice soltanto “chi crede in me, anche se muore, vivrà “.

Ti dice che anche se stai morendo dentro, anche se stai sperimentando il dolore più grande, Lui è più grande della sofferenza, è più grande della morte e te lo ha dimostrato attraversando la sofferenza e vincendo la morte con la sua Risurrezione.

L’unica risposta che Dio dà ad ogni domanda sul male è sempre la stessa: Gesù Crocifisso, il quale non ti spiega ma, attraverso le sue piaghe, ti dice: “Io ho sofferto e ho illuminato la sofferenza dell’uomo con la potenza della mia Risurrezione “.

Non vi è altra risposta alla morte che la potenza della Risurrezione di Cristo per cui ogni sofferenza umana trova il suo senso nella partecipazione alla passione di Cristo perché, morendo con Lui, possiamo RISORGERE con Lui.

Ammettiamo che noi per primo facciamo fatica ad accettarlo.

Vorremmo che Dio intervenisse, che evitasse le sofferenze, soprattutto quelle degli innocenti, ci arrabbiamo con Lui quando sentiamo di persone morte improvvisamente o che si ammalano di malattie gravi ed invalidanti.

Anche a noi viene da dire: “Dove sei? Che fai? “

La risposta è quella di sopra.

Ci basta?

È la prova di verifica della nostra fede.