Non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.

PRIMA LETTURA: 2 Cor 3,4-11

Ci ha resi capaci di essere ministri di una nuova alleanza, non della lettera, ma dello Spirito.

SALMO: (Sal 98) 

Tu sei santo, Signore, nostro Dio.

«In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
 In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

Mt 5,17-19

Il brano evangelico di oggi è costituito da una serie di sentenze intorno al valore e all’osservanza della legge.

“Non pensate che io sia venuto ad abolire”.

Con tale annuncio di stile profetico circa il valore permanente della legge in tutte le sue parti, – perfino “un iota”, elemento più piccolo dell’alfabeto non potrà essere cambiato -, il Signore dichiara che tutto sarà conservato. Addirittura la durata perenne della legge è stabilita mediante due riferimenti temporali: “finché non siano passati il cielo e la terra… tutto si compia”.

Il grado di partecipazione al Regno, “chi li trasgredirà… chi li osserverà”, è rispondente alla capacità di assolvere quei debiti che solo l’amore conosce. Non si tratta di una osservanza strettamente legale. Il valore di una persona, la magnanimità del suo spirito, è “fare e insegnare” ciò che il suo cuore le suggerisce.

C’è da notare che in tutto il testo traspare un accento polemico. Le ipotesi possono essere tante, ma quasi tutte riconducibili al vissuto e al cammino di fede della comunità. Quello che predomina è che l’attuale testo evangelico offre la presa di posizione di Gesù di fronte alla legge come è stata conservata nella tradizione cristiana. In questa prospettiva profetica si deve intendere anche l’affermazione: “Sono venuto per dare compimento”.

Nella missione storica di Gesù, nelle sue parole e gesti, si ha la piena rivelazione e attuazione della legge. In altri termini la legge, gli scritti profetici e sapienziali, si compiono ora in Gesù, interprete e promulgatore definitivo della volontà di Dio. Gesù è venuto a liberarci dalla schiavitù della legge non abolendola. La legge, dice San Paolo, è come un pedagogo che ci ha condotto a Cristo e “quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo”.

Ora egli ci rende simili a sé per condurci al Padre.