Hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli.
PRIMA LETTURA: Es 3,1-6.9-12
L’angelo del Signore apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto.
SALMO: (Sal 68)
Misericordioso e pietoso è il Signore.
Oppure:
Benedetto il Signore, salvezza del suo popolo.
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
Mt 11,25-27
“… hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (11,25).
Nella pagina della sapienza antica non è raro trovare l’invito a diventare umili, leggiamo nel Siracide: “Quanto più sei grande, tanto più fatti umile” (Sir 3,18). Quello che nell’AT è solo una saggia esortazione etica, nel NT acquista un valore teologico.
Dio stesso, infatti, si è fatto piccolo, così piccolo da sconvolgere tutte le attese umane, anche quelle religiose del popolo d’Israele. Dio si presenta nell’umiltà della condizione umana, nella debolezza della carne. Ma proprio in questo modo egli rivela sua grandezza.
Un Dio che si fa piccolo può essere compreso solo dai piccoli. La luce di Dio splende per tutti ma solo gli umili possono percepire la sua bellezza. La maggior parte dei credenti contempla l’onnipotenza di Dio e si rivolge a Lui per chiedere favori che nessun altro può dare.
Chi cerca Dio nelle cose grandi, non lo trova.
Un Dio che si fa piccolo ci chiama a diventare piccoli per diventare simili a Lui. Prima di annunciare quel Dio che si è presentato nella veste di servo, “facendosi obbediente fino alla morte” (Fil 2, 6-8), l’apostolo scrive: “Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù” (Fil 2,5).
Lo scandalo della croce diventa così la cornice luminosa della nostra vita. La parola del Vangelo è una provocazione che sconvolge il nostro abituale modo di pensare. Tutti vogliono essere grandi, i genitori insegnano ai figli che acquisire prestigio sociale e fare carriera sono traguardi indispensabili da raggiungere ad ogni costo. Questa mentalità purtroppo contagia anche tanti genitori che si dicono cristiani.
La vita viene misurata secondo i canoni del mondo. Nella logica del Vangelo invece è veramente grande solo chi diventa piccolo, ad immagine di Gesù. I piccoli non hanno peso nella vita sociale, talvolta anche in quella ecclesiale; ma sono quelli che ricevono la luce di Dio.