Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo.
PRIMA LETTURA: 1Re 10,1-10
La regina di Saba vide tutta la sapienza di Salomone.
SALMO: (SAL 36)
La bocca del giusto medita la sapienza.
“ In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la
folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori
dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che
escono dall’uomo a renderlo impuro».
Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo
interrogavano sulla parabola. E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di
comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può
renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella
fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti.
E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal
di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male:
impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza,
invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori
dall’interno e rendono impuro l’uomo».”
Mc 7,14-23
Oggi, Gesù ci
insegna che tutto quello che viene da Dio è buono. È piuttosto la nostra
intenzione non retta ciò che può contaminare quello che facciamo. Perciò Gesù
dice: «Non c’è nulla fuori dall’ uomo che, entrando in lui, possa
renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro» (Mc
7,15). L’esperienza dell’offesa a Dio è una triste realtà. E
facilmente, il cristiano scopre questa impronta profonda del male e vede un
mondo schiavo del peccato. La missione che Gesù ci affida è quella di pulire
–con l’aiuto della Sua grazia- tutte le contaminazioni che le cattive
intenzioni degli uomini hanno introdotto in questo mondo.
Il Signore ci chiede che tutta la nostra attività umana venga
svolta bene: Lui spera che in tale attività mettiamo forza, ordine, scienza,
competenza, ansietà di perfezione, non aspirando ad altro che a restaurare il
progetto creatore di Dio, che ha fatto tutto bene per il bene dell’uomo: «Purezza
d’intenzione. –L’avrai se, sempre ed in tutto, cerchi solamente di far piacere
a Dio» (San Josemaría).
Solo la nostra volontà può rovinare il progetto divino, per
cui bisogna essere vigilanti affinché questo non succeda. Molte volte
intervengono la vanità, l’amor proprio, lo scoraggiamento per mancanza di fede,
l’impazienza al non ottenere i risultati attesi, ecc. Perciò ci avvertiva San
Gregorio Magno: «Non lasciamoci ingannare da una lusinghiera prosperità, perché
è un viaggiatore sciocco colui che si ferma per strada a contemplare un bel
paesaggio dimenticando il punto di arrivo».
Converrà, perciò, stare attenti all’offrire le nostre azioni,
conservare la presenza di Dio e riflettere con frequenza la nostra filiazione
divina, in modo tale, che tutto il nostro giorno –con preghiera e lavoro-
prenda forza e cominci nel Signore e che tutto quello che abbiamo cominciato
per Lui giunga a termine.
Possiamo fare grandi cose se riflettiamo che ognuno dei
nostri atti umani è corredentore quando è unito agli atti di Cristo.