È lecito in giorno di sabato salvare una vita o ucciderla?

PRIMA LETTURA: 1 Sam 17, 32-33. 37. 40-51

Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra.

SALMO: (Sal 143)

Benedetto il Signore, mia roccia.

Oppure:

Dio solo è la nostra forza.

«In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.

Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita.

E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire».

Mc 3,1-6

Quando abbiamo il cuore incancrenito dai nostri preconcetti, fissazioni, giudizi… Non riusciamo mai a vedere il bene vero degli altri qual è. Come questi farisei che non gioiscono della guarigione di quell’uomo con la mano paralizzata. I veri paralitici erano loro. Paralizzati nel loro schema mentale e religioso.

Gesù li sfida e li provoca con la sua domanda e con il gesto di attenzione su quell’uomo. Un uomo di cui a loro non importava nulla. Erano attenti invece a Gesù per poterlo accusare di disobbedienza alla Legge. E così faranno. Anzi peggio: cercheranno già di farlo morire. Non sanno e non vogliono rispondere a Gesù il quale li guarda con indignazione.

Come è strano vedere lo sguardo indignato di Gesù. I vangeli ci dipingono sempre il suo sguardo come buono, tenero, compassionevole … Ancora oggi suscitiamo sdegno nel cuore di Dio quando siamo attaccati alla religione più che alla fede. Questa ci offre occhi di compassione, come quelli di Gesù e ci fa considerare tutti figli di uno stesso Padre e fratelli. La religione ci acceca facendo della Legge o delle leggi ecclesiastiche un’arma di distruzione di massa.

Ci sono quindi due paralitici in questa scena: l’uomo guarito da Gesù e i farisei. Il primo non ha chiesto nulla a Gesù ma ha solo obbedito alla sua Parola di salvezza. Modello di tutti coloro che sono bloccati in qualche dimensione della loro vita ma sono certi che obbedendo alla Parola saranno guariti e liberati gratis, senza alcun merito. I secondi paralitici sono i farisei che restano invece bloccati nella loro dimensione umana e spirituale perché non accolgono Gesù e la sua misericordia. Non solo, ma cosa più grave, pensano che la salvezza la si meriti.

A quale delle due categorie apparteniamo? Quale “mano paralizzata” il Signore ci ordina di stendere ogni giorno con la sua Parola e non lo ascoltiamo? Per quale “mano paralizzata” guarita dobbiamo rendere grazie oggi?