Il seminatore uscì a seminare.
PRIMA LETTURA: Eb 10,11-18
Ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati.
SALMO (SAL 109)
Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore.
“In quel tempo,
Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una
folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in
mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva.
Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento:
«Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte
cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte
cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito germogliò
perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e,
non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero,
la soffocarono e non diede frutto. Altre parti caddero sul terreno buono e
diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento
per uno». E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo
interrogavano sulle parabole. Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il
mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in
parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano, ascoltino, sì, ma non
comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato».
E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le
parabole? Il seminatore semina la Parola. Quelli lungo la strada sono coloro
nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l’ascoltano, subito viene Satana
e porta via la Parola seminata in loro. Quelli seminati sul terreno sassoso
sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l’accolgono con gioia, ma
non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di
qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito vengono meno.
Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato
la Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della
ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza
frutto. Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che
ascoltano la Parola, l’accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il
cento per uno».”
Soltanto la sequela di Gesù scioglie il nostro cuore e ci permette di vincere i condizionamenti mondani. Chiunque si sente portato a farsi discepolo di Gesù, chiunque vuole consegnargli la propria vita, deve seguirlo non semplicemente come profeta, un predicatore itinerante che compie miracoli e attira le folle e che poi, per un disgraziato incidente, viene fatto prigioniero e ucciso, ma come colui che fin dalla nascita pone la sua vita sotto il segno della povertà, della fragilità, del nascondimento, del disonore ricevuto quale parte del suo cammino.
Questo progetto è necessario per capire quanto accade nel mondo, come va la storia, quali sono le forze che aiutano la crescita della Chiesa e quelle che invece la debilitano, la logorano, cercano di scalzarla attraverso l’ambizione, la ricchezza, il potere.
Oggi la Parola ci invita ad avere uno sguardo che sia il
più ampio possibile, che guardi al modo di operare del Signore nel nostro mondo
(seminare) e ai vari tipi di terreni che incontra; quali sono oggi, nella
realtà che ci circonda, i luoghi in cui questo seme pare attecchire e quali
invece quelli che reagiscono resistendo, con giustificazioni più o meno
comprensibili?
In secondo luogo, restringendo un po’ l’ampiezza dello sguardo, siamo chiamati
ad una presa di posizione: e noi, come parte di questo mondo, che accoglie e
resiste, che tipo di terreno siamo?
Infine ci sentiamo provocati dal di dentro, chiamati a scardinare i nostri alibi,
affermando che noi non siamo solamente uno di questi terreni, bensì li
conteniamo tutti quanti! Infatti, è prima di tutto dentro di noi che si gioca
la partita di questa semina instancabile e fiduciosa da parte del seminatore.
Eccoci chiamati allora a meravigliarci, ad ammirare quel terreno buono e
accogliente che oggi si sta rivelando fecondo, capace di portare frutto, perché
lì il Signore sta operando. E a questo punto si tratta di mettersi alla ricerca
della forza dell’agire stesso del seminatore! Qui nessun alibi… E forse anche
qualche sorpresa!