Primi compagni di S. Francesco

“E dopo che il Signore mi dette dei fratelli, nessuno mi mostrava che cosa dovessi fare, ma lo stesso Altissimo mi rivelò che dovevo vivere secondo la forma del santo Vangelo.  E io la feci scrivere con poche parole e con semplicità, e il signor Papa me la confermò.”

“E quelli che venivano per intraprendere questa vita, distribuivano ai poveri tutto quello che potevano avere ed erano contenti di una sola tonaca, rappezzata dentro e fuori, quelli che volevano, del cingolo e delle brache, e non volevamo avere di più.” (FF 116-117)

Dopo la novena di santa Chiara nella quale abbiamo raccontato qualcosa delle sue prime compagne, nella novena di san Francesco racconteremo, in questi nove giorni, qualcosa dei suoi primi compagni.

Non è facile stabilire la serie dei primi compagni di San Francesco.

Nei Fioretti I si parla di 12 (così nei racconti del viaggio a Roma dal Papa per la prima approvazione della Regola), ma sembra più un numero simbolico per fare il parallelo con i 12 apostoli. Di fatto non si riesce a dare un nome a questi 12. Di alcuni tra i primi le fonti danno il nome e una breve narrazione della “chiamata” (es. Bernardo, Pietro, Egidio, Silvestro…), di altri si ha solo il nome: Sabbatino, Morico, Giovanni della Cappella.
Ci sono poi altri frati che, pur non essendo tra questi primi, furono però molto vicini a Francesco come  per es. Leone, Rufino, Angelo, che si autodefiniscono  “noi che siamo vissuti più a lungo insieme con lui”.

PRIMO GIORNO:

Preghiera Iniziale:

Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo.

Ti benedica il Signore e ti custodisca (Nm 6,24-26);

mostri a te il suo volto e abbia misericordia di te.

Rivolga il suo volto verso di te e ti dia pace.

Il Signore benedica te, frate LeTone.

BERNARDO DI QUINTAVALLE

IL PRIMO COMPAGNO

Il primo compagno di Francesco fu Bernardo di Quintavalle

Di famiglia nobile e ricca, fu il primo tra quelli che seguirono Francesco, dopo aver venduto tutti i suoi beni e averli distribuiti ai poveri. “Primogenito del beato padre, primo nel tempo e primo nella santità”, fu predicatore in molte città e regioni e giunse fino a Santiago di Compostela. Fu vicino a Francesco durante la sua ultima malattia e al momento della morte.

Bernardo figlio di Quintavalle, figlio di Berardello (XIII secolo – Assisi, 10 luglio 1241), frate, fu il primo seguace di san Francesco d’Assisi.

Di condizione agiata, si laureò dottore in utroque iure a Bologna; conobbe San Francesco e, secondo la tradizione era con lui il 16 aprile 1208 quando da un predicatore udirono il passo del Vangelo secondo Matteo “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la croce e mi segua” (Mt. 16,24). Anche Bernardo si spogliò di tutti i suoi averi, e ne distribuì il ricavato ai poveri.

Qualche tempo dopo Bernardo tornò come predicatore a Bologna, insieme a Pietro Cattani, in seguitò andò a Firenze. Partì tra il 1213 e il 1214 insieme a Francesco per il Marocco, attraverso la Spagna; nel viaggio si fermò a Sangüesa, in Navarra, per assistere un infermo, e qui fu probabilmente fondato il primo convento dell’Ordine. Per un’altra quindicina d’anni fece altri viaggi, poi si ritirò in eremitaggio fino al 1240.

Di lui leggiamo il suo incontro con Francesco e la sua decisione di seguirlo

“Il primo tra quelli che seguirono l’uomo di Dio fu un abitante d’Assisi, devoto e semplice di spirito. [C’è chi ritiene tendenziosa la notizia, quasi per revocare il primato a Bernardo (ma lo stesso Celano lo dichiara «Mi­norum Ordinis prima plantula» (2Cel 109); altri ci vede adombrato l’amico, da cui Francesco si faceva accompagnare alla grotta nella crisi preludente alla con­versione. Comunque non si hanno poi altre notizie di lui.]

Dopo di lui frate Bernardo, raccogliendo questo mes­saggio di pace, corse celermente al seguito del Santo di Dio per guadagnarsi il regno dei Cieli. [Sembra ispirarsi a questo passo la famosa terzina di Dante: «…il venerabile Bernardo si scalzò prima e dietro a tanta pace corse, e correndo gli parv’essere tardo» (Par. XI, 79-81: FF2108)].

Egli, che aveva già più volte ospitato il beato padre nella sua casa e ne aveva osservato e sperimentato la vita e i costumi, rimanendo attratto dall’ardore della sua san­tità; suscitò in sé un re­ligioso timore e decise ad abbracciare la via della salvezza. Lo vedeva passare le notti in preghiera, dormire pochissimo e lodare il Signore e la gloriosa Vergine Madre sua e, pieno di ammirazione pen­sava: «Veramente quest’uomo è un uomo di Dio!» Si affrettò perciò a vendere tutti i suoi beni, distribuendo il ricavato ai poveri, non ai parenti, e, trattenendo per sé solo il titolo di una perfezione maggiore, mise in pratica il consiglio evangelico: Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che hai, dallo ai poveri, e avrai un tesoro in Cielo poi vieni e seguimi!(Mt 19,21) Fatto questo, vestì l’abito di san Francesco condividendo la sua vita, e stette sempre con lui fino a quando, cresciuti di nu­mero, con l’obbedienza del pio padre, fu inviato in altre regioni. [A San Giacomo di Compostella assieme a frate Egidio (1Cel 30) e poi altrove.” ](FF 360)

Preghiera finale:

Litanie di San Francesco:

Santissimo Padre nostro                                                          Gloria a Te

Signore Nostro Gesù Cristo                                                   

Santo Spirito Paraclito                                                           

Maria Vergine fatta Chiesa                                                      Guidaci nel cammino

Santo di Dio

Cavaliere di Cristo

Investito e rivestito dello Spirito

Purificato nel corpo e illuminato nell’anima

Infiammato col fuoco dell’amore

Riempito con l’amarezza della compassione

Ricolmato di dolcezza e consolazione

Pervaso di singolare letizia spirituale

Amico dello Sposo

Servo di Cristo

Araldo del gran Re

Messaggero di pace

Ricolmo di spirito profetico

Uomo apostolico

Fedele alla Santa Chiesa

Pastore del piccolo gregge

Luce mattutina diffusa sulle tenebre

Carro di fuoco luminosissimo

Ricco di povertà

Ricco di santa semplicità

Minore di tutti i minori

Generoso e compassionevole verso i poveri

Devoto adoratore della Trinità

Uomo fatto preghiera

Vero penitente

Immagine visibile di Cristo

Preghiamo:

Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Dio, concedi a noi miseri di fare per tua grazia ciò che sappiamo che tu vuoi e di volere sempre ciò che a te piace. E così, purificati nell’anima, interiormente illuminati e accesi al fuoco dello Spirito Santo, possiamo seguire le orme del Figlio tuo, il Signore nostro Gesù Cristo e a te, o Altissimo, giungere con l’aiuto della tua sola grazia. Tu che vivi e regni glorioso nella Trinità perfetta e nella semplice unità, o Dio onnipotente, per tutti i secoli dei secoli. Amen.