SECONDO GIORNO:

Preghiera Iniziale:

Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo.

Ti benedica il Signore e ti custodisca (Nm 6,24-26);

mostri a te il suo volto e abbia misericordia di te.

Rivolga il suo volto verso di te e ti dia pace.

Il Signore benedica te, frate LeTone.

PIETRO CATTANI

PRIMO VICARIO GENERALE DELL’ORDINE

Era un noto canonico della cattedrale di San Rufino, proprio accanto alla casa di Chiara, , e divenne il secondo compagno di Francesco. Travolti dall’entusiasmo religioso, Francesco,  Bernardo e Pietro si rifugiarono nella chiesa di San Nicola e cercarono di conoscere il Volere Divino nei loro confronti, aprendo tre volte a casaccio il Vangelo sull’altare. Ogni volta si aprì su brani in cui Cristo diceva ai Suoi discepoli di lasciare tutto e di seguirLo, e Francesco esclamò: “Questa sarà la nostra regola di vita!”.
Francesco e Pietro visitarono l’Egitto e l’Oriente, ma le innovazioni introdotte durante l’assenza di Francesco da alcuni frati causarono il loro precipitoso ritorno nel 1220.     Quando nel 1220, alla Porziuncola, Francesco rinunciò all’ufficio di governo dell’ordine, lo nominò suo successore: “Da oggi avanti sono morto per voi. Ma ecco fra’ Pietro di Cattani, al quale io e voi tutti dobbiamo obbedire”.  L’ingresso alla Porziuncola è sproporzionato, così come lo è la porta laterale aperta nel XIX secolo per consentire il flusso delle grandi folle di pellegrini. Sul lato destro esterno è affisso uno dei documenti epigrafici più antichi dell’Ordine: la lapide della tomba di Pietro Cattani,morto il 10 marzo 1221 quando ancora era in vita Francesco. Si racconta che folle di devoti accorrevano alla sua tomba disturbando la preghiera dei frati; allora Francesco esortò Cattani ad essere obbediente in morte come lo era stato in vita e, quindi, gli ordinò di non compiere più miracolo. E così avvenne!

Di lui oggi leggiamo un episodio accaduto quando era in viaggio con Francesco in Siria:

“Al tempo in cui l’esercito cristiano stringeva d’assedio Damiata, era presente anche il santo con alcuni compagni: avevano attraversato il mare desiderosi del martirio.

         Un giorno avuta notizia che i nostri si disponevano a battaglia, si addolorò fortemente e rivolto al compagno disse: «Il Signore mi ha mostrato che, se avverrà oggi lo scontro, andrà male per i cristiani. Ma se dico questo, sarò creduto pazzo; se taccio, mi rimorde la coscienza. Cosa ne pensi?». «Padre –rispose il compagno–, non dare importanza al giudizio degli uomini; del resto non sarebbe la prima volta oggi che sei giudicato pazzo. Libera la tua coscienza e abbi timore di Dio piuttosto che degli uomini» (Cfr At 5,29).

         Allora il santo balza fuori e per il loro bene scongiura i cristiani a non dar battaglia, e minaccia la disfatta. Ma essi presero in scherzo ciò che era verità, indurirono il loro cuore e rifiutarono ogni avvertimento. Si avanza, si attacca, si combatte e si passa al contrattacco da parte dei nemici. Durante la battaglia il Santo con l’animo sospeso invita il compagno ad alzarsi e a osservare; e poiché non vede nulla una prima ed una seconda volta, glielo ordina per la terza volta. Ed ecco: tutto l’esercito cristiano è in fuga, mettendo fine alla guerra non con il trionfo, ma con la vergogna. I nostri subirono tale disfatta da perdere seimila uomini tra morti e prigionieri.

         Il santo era vinto dalla compassione, né minore era il loro pentimento per l’accaduto. Soprattutto compiangeva gli spagnoli, che vedeva ridotti a ben pochi a causa del loro maggiore slancio nel combattere.

         Riflettano bene a ciò tutti i principi di questo mondo e sappiano che non è facile combattere contro Dio, cioè contro la volontà divina (Cfr 2Cr 28,21; Sir 468; 2Cor 8,5).

L’ostinazione di solito porta a funesta rovina, perché, confidando nelle proprie forze, non merita l’aiuto celeste. Se infatti si deve sperare la vittoria dall’alto bisogna pure attaccare battaglia solo dietro ispirazione divina. FF 617

Preghiera finale:

Litanie di San Francesco:

Santissimo Padre nostro                                                           Gloria a Te

Signore Nostro Gesù Cristo                                 

Santo Spirito Paraclito                                                           

Maria Vergine fatta Chiesa                                                      Guidaci nel cammino

Santo di Dio

Cavaliere di Cristo

Investito e rivestito dello Spirito

Purificato nel corpo e illuminato nell’anima

Infiammato col fuoco dell’amore

Riempito con l’amarezza della compassione

Ricolmato di dolcezza e consolazione

Pervaso di singolare letizia spirituale

Amico dello Sposo

Servo di Cristo

Araldo del gran Re

Messaggero di pace

Ricolmo di spirito profetico

Uomo apostolico

Fedele alla Santa Chiesa

Pastore del piccolo gregge

Luce mattutina diffusa sulle tenebre

Carro di fuoco luminosissimo

Ricco di povertà

Ricco di santa semplicità

Minore di tutti i minori

Generoso e compassionevole verso i poveri

Devoto adoratore della Trinità

Uomo fatto preghiera

Vero penitente

Immagine visibile di Cristo

Preghiamo:

Rapisca, ti prego, o Signore,

I’ardente e dolce forza del tuo amore

la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo,

perché io muoia per amore dell’amor tuo,

come tu ti sei degnato morire

per amore dell’amor mio  (2 Cel. FF 784)