Quinto Giorno:

Preghiera Iniziale

Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. Il Signore vi benedica e vi custodisca. Vi mostri la sua faccia e abbia misericordia di voi.

Volga verso di voi il suo volto e vi dia pace, sorelle e figlie mie, e a tutte le altre che verranno e rimarranno nella vostra comunità, e alle altre ancora, tanto presenti che future, che persevereranno fino alla fine negli altri monasteri delle povere dame.

Io Chiara, ancella di Cristo, pianticella del beatissimo padre nostro san Francesco, sorella e madre vostra e delle altre sorelle povere, benché indegna, prego il Signore nostro Gesù Cristo, per la sua misericordia e per l’intercessione della santissima sua genitrice, santa Maria, e del beato Michele arcangelo e di tutti i santi angeli di Dio, del beato Francesco padre nostro e di tutti i santi e le sante, che lo stesso Padre celeste vi dia e vi confermi questa santissima benedizione sua in cielo e in terra: in terra, moltiplicandovi nella grazia e nelle sue virtù fra i servi e le ancelle sue nella Chiesa sua militante; e in cielo, esaltandovi e glorificandovi nella Chiesa trionfante fra i santi e le sante sue. Vi benedico nella mia vita e dopo la mia morte, come posso, con tutte le benedizioni, con le quali il Padre delle misericordie ha benedetto e benedirà i suoi figli e le sue figlie in cielo e sulla terra, e con le quali il padre e la madre spirituale ha benedetto e benedirà i figli suoi e le figlie spirituali. Amen. Siate sempre amanti delle anime vostre e di tutte le vostre sorelle, e siate sempre sollecite nell’osservare quelle cose che avete promesso al Signore.

SR. PACIFICA DI GUELFUCCIO

Pacifica, era sorella di Bona che abbiamo già incontrato. E se Bona è stata la donna più vicina a Chiara prima di entrare in monastero possiamo ben dire che Pacifica è la donna più vicina a Chiara nei suoi 42 anni di monastero. La testimonianza più importante ce la dà lei stessa nel processo di Canonizzazione di Chiara ff 2925-2943. Come la sorella Bona ella ripete che abitava nella stessa piazza  di Chiara, cioè quella di san Rufino ed era familiare con lei frequentando la stessa casa ed aggiunge che era alquanto parente. Già sappiamo che era andata in Terrasanta, a Monte sant’Angelo e a Roma   con Ortolana, la mamma di Santa Chiara. Forse era la sua dama di compagnia. Dopo Agnese, Pacifica è la prima sorella della nascente sororità di san Damiano e “per quasi la notte e il di per la maggior parte la serviva”. Sappiamo che Chiara si ammalò dai 30 fino ai 60 anni e  la sorella che più la aiutò fu proprio Pacifica, forse come aveva fatto già fuori con mamma Ortolana. Lei ci svela che talvolta aveva pianto nel vedere le estreme penitenze di Chiara e testimonia l’intervento di Francesco nel mitigarle. Suor Pacifica è quella che ci svela tante cose di Chiara che altrimenti non sapremmo. Vuol dire che realmente condivideva tanti momenti anche personali della sua amica e ora abbadessa. A un certo punto usa un’espressione che mi ha colpito molto per la sua incisività. Dice: “Tanto la predetta madonna Chiara  era sollecita circa l’osservanza del suo ordine e circa lo governo delle sore sue (che arrivarono fino a 50) quanto alcuno omo potesse essere circa la guardia del suo tesoro temporale”.  Pacifica racconta che solo per un anno non stette a san Damiano perché inviata dalla stessa Chiara al monastero di Valle Gloria  a Spello con l’incarico di avviare all’osservanza di san Damiano quel monastero. Quest’episodio apre uno squarcio su quell’intenso movimento fondativo che da San Damiano si irraggiò in Italia e all’estero. Queste giovani donne come Pacifica, erano  capaci di mettersi in cammino e dare vita a gemmazioni clariane. L’idea della clarissa chiusa nella sua celletta  a pregare, di cui è pieno l’immaginario monastico, non corrisponde a realtà. San Damiano era un intenso alveare dal quale l’ape regina, Santa Chiara, seppur allettata, mandava le sue sorelle a irradiare il mondo con l’ideale evangelico della povertà. Pacifica quindi oltre a godere della familiarità con Chiara ebbe anche la sua stima tanto da essere una sua longa manus nel diffondere il carisma. Infine Pacifica ci racconta che anche lei si ammalò insieme ad altre 4 sorelle. La sua malattia che la tormentava da tempo facendola stridere, avere grande freddo e tremare, ebbe come medicina risolutiva il segno della croce della sua Madonna Chiara, che pronunciava alcune parole: “che non intendevano perché le diceva molto piano”. Guarita, Pacifica sopravvisse alla sua amica, sorella e madre tanto da farne conoscere la meravigliosa vita evangelica!

Preghiera Finale:

Litanie di Santa Chiara:

Santa madre nostra Chiara                                                           prega per noi

Pianticella del beatissimo padre Francesco

Dolce orma della Madre di Dio

Sposa, madre e sorella del Signore nostro Gesù Cristo

Figlia del Re dei re

Umilissima ancella di Cristo

Serva e ancella di tutte le Sorelle

Sorella degna d’amore

Pellegrina e Forestiera in questo mondo

Donna forte nelle tribolazioni

Donna paziente nella infermità

Chiara, luminosa per chiari meriti,

Chiara, vigilante nel dovere

Chiara, premurosa nel servizio

Chiara, cauta nelle esortazioni

Chiara, caritatevole nell’ammonire

Chiara, moderata nel correggere

Chiara, temperata nel comando

Chiara, ammirevole per compassione

Chiara, amata come il Figlio piccolino

Chiara, che ami e nutri le tue figlie

Chiara, che hai perseverato sino alla fine

Chiara, sorella e madre nostra.

Preghiamo: I santi sono i veri portatori di luce all’interno della storia perché sono uomini e donne di speranza e di amore. Lasciamoci illuminare da Chiara, donna radicata nel mistero di Dio e innamorata del Crocifisso povero e, chiediamo a lei di intercedere per noi un cuore docile allo Spirito del Signore e alla sua santa operazione perché la Parola del Vangelo, il Figlio di Dio, prenda forma anche nella nostra vita. Per Cristo nostro Signore. Amen