Ottavo Giorno:
Preghiera Iniziale
Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. Il Signore vi benedica e vi custodisca. Vi mostri la sua faccia e abbia misericordia di voi.
Volga verso di voi il suo volto e vi dia pace, sorelle e figlie mie, e a tutte le altre che verranno e rimarranno nella vostra comunità, e alle altre ancora, tanto presenti che future, che persevereranno fino alla fine negli altri monasteri delle povere dame.
Io Chiara, ancella di Cristo, pianticella del beatissimo padre nostro san Francesco, sorella e madre vostra e delle altre sorelle povere, benché indegna, prego il Signore nostro Gesù Cristo, per la sua misericordia e per l’intercessione della santissima sua genitrice, santa Maria, e del beato Michele arcangelo e di tutti i santi angeli di Dio, del beato Francesco padre nostro e di tutti i santi e le sante, che lo stesso Padre celeste vi dia e vi confermi questa santissima benedizione sua in cielo e in terra: in terra, moltiplicandovi nella grazia e nelle sue virtù fra i servi e le ancelle sue nella Chiesa sua militante; e in cielo, esaltandovi e glorificandovi nella Chiesa trionfante fra i santi e le sante sue. Vi benedico nella mia vita e dopo la mia morte, come posso, con tutte le benedizioni, con le quali il Padre delle misericordie ha benedetto e benedirà i suoi figli e le sue figlie in cielo e sulla terra, e con le quali il padre e la madre spirituale ha benedetto e benedirà i figli suoi e le figlie spirituali. Amen. Siate sempre amanti delle anime vostre e di tutte le vostre sorelle, e siate sempre sollecite nell’osservare quelle cose che avete promesso al Signore.
SANT’AGNESE DI PRAGA
“Alla metà della sua anima e Scrigno prezioso colmo di intimo amore illustre Regina, sposa dell’Agnello re Eterno, signora Agnese madre sua carissima e figlia tra tutte le altre speciale Chiara indegna Serva di Cristo e ancella inutile delle ancelle dimoranti nel monastero di San Damiano di Assisi invia il suo saluto… o madre e figlia non meravigliarti se non ti ho scritto di frequente come la tua anima al pari della mia desidera ardentemente e non credere affatto che l’incendio della Carità verso di te arda meno soavemente nelle viscere della madre tua.” FF 2899-2911.
Ci saremmo aspettati che parole del genere fossero state rivolte a qualcuna delle sorelle di sangue o a quelle che condividevano con lei la sua esperienza in San Damiano fin dalla prima ora ed invece queste parole sono rivolte ad Agnese di Praga una donna mai vista ma conosciuta attraverso la sua fama e la corrispondenza. Chiara la sceglie come amica più intima la quale rivolge i pensieri spirituali più profondi del suo cuore ma anche le sue preoccupazioni per il cammino della regola e soprattutto per il tener fermo al privilegio della povertà.
Ma chi è Agnese? Figlia di Premysl Otakar I, re di Boemia, e della regina Costanza, sorella di Andrea II re d’Ungheria, nacque a Praga nel 1211. All’età di tre anni, fu affidata a S. Edvige, duchessa di Slesia, che l’accolse nel monastero delle monache cistercensi per la sua formazione. A nove anni, in qualità di promessa sposa di Enrico VII, figlio di Federico II, fu condotta a Vienna presso la corte fino al 1225, quando Enrico sposò, in modo imprevisto, Margarethe Babenberg. Agnese, umiliata da simili modi, ritornò a Praga e si orientò con sempre maggiore decisione verso una vita di consacrazione, malgrado le varie proposte nuziali che la inseguivano, compresa quella di Federico II che gliela rinnovò due volte. Il Pontefice Gregorio IX, al quale Agnese aveva chiesto protezione, intervenne riconoscendone il proposito di verginità ed Agnese allora acquistò per sempre la libertà e la felicità di consacrarsi a Dio.
Dai Frati Minori che giungevano a Praga, Agnese venne a conoscere la vita spirituale di Chiara e decise di seguirne l’esempio. Intanto, con i propri beni fondò a Praga nel 1232-33 l’ospedale di S. Francesco, affiancato dal monastero di S. Francesco per le Sorelle Povere, dove lei stessa entrò l’11 giugno 1234, festa di Pentecoste.
Questa data segna l’inizio della corrispondenza con Santa Chiara che durerà fino agli ultimi giorni della vita della santa di Assisi!
4 lettere in tutto ma nelle quali c’è il vasto mondo dell’esperienza d’amore di Chiara che trova nelle fonti bibliche, liturgiche e patristiche, integrate con la spiritualità di Francesco i mezzi di espressione più consoni.
(cfr. http://www.fraticappuccini.it/santachiara/1lettera.htm)
La predilezione per i temi quali la sponsalità, la contemplazione, la trasformazione in Cristo ci svela una sintesi del carisma francescano completamente e pienamente femminile, lo stupore per la povertà del figlio di Dio e della sua santissima Madre. Ma credo che il legame profondo che si strinse fra queste due donne fu proprio il desiderio di rendere visibile e concreto la povertà che tanto contemplavano.
Anche Agnese infatti più e più volte chiese ai vari papi di poter vivere nel suo monastero la regola che viveva Chiara a San Damiano, incontrando difficoltà e dinieghi di ogni genere. I papi erano reticenti a concedere quello che Chiara aveva ottenuto con il privilegio della povertà, cioè di vivere senza rendite, senza beni e senza dote. Ma Agnese riuscì ad ottenere tutto questo facendo esclamare a Chiara: “O Beatà povertà che procura ricchezze eterne a chi l’ama e l’abbraccia” FF 2864.
Preghiera Finale:
Litanie di Santa Chiara:
Santa madre nostra Chiara prega per noi
Pianticella del beatissimo padre Francesco
Dolce orma della Madre di Dio
Sposa, madre e sorella del Signore nostro Gesù Cristo
Figlia del Re dei re
Umilissima ancella di Cristo
Serva e ancella di tutte le Sorelle
Sorella degna d’amore
Pellegrina e Forestiera in questo mondo
Donna forte nelle tribolazioni
Donna paziente nella infermità
Chiara, luminosa per chiari meriti,
Chiara, vigilante nel dovere
Chiara, premurosa nel servizio
Chiara, cauta nelle esortazioni
Chiara, caritatevole nell’ammonire
Chiara, moderata nel correggere
Chiara, temperata nel comando
Chiara, ammirevole per compassione
Chiara, amata come il Figlio piccolino
Chiara, che ami e nutri le tue figlie
Chiara, che hai perseverato sino alla fine
Chiara, sorella e madre nostra.
Preghiamo: I santi sono i veri portatori di luce all’interno della storia perché sono uomini e donne di speranza e di amore. Lasciamoci illuminare da Chiara, donna radicata nel mistero di Dio e innamorata del Crocifisso povero e, chiediamo a lei di intercedere per noi un cuore docile allo Spirito del Signore e alla sua santa operazione perché la Parola del Vangelo, il Figlio di Dio, prenda forma anche nella nostra vita. Per Cristo nostro Signore. Amen