A distanza di un mese dalla professione perpetua pubblichiamo qualche foto e vi ringraziamo per l’affetto e gli auguri arrivati da ogni parte!

Riportiamo il dialogo aperto durante l’omelia tra l’arcivescovo e sr Paola: 

“Quand’è che tu hai incontrato il Signore? Quando ti sei lasciata afferrare da lui? Perché hai scelto di seguirlo?”. In poche battute ho tirato fuori due “incontri” importanti… “…È La gioia di un incontro che cambia la vita. L’ho incontrato in diverse volte della mia storia. In momenti particolari, che hanno permesso di fare scelte altre, di edificare… Ci sono momenti particolari, giorni e minuti impressi nella memoria. Uno degli incontri importanti è stato ad Alghero, al convegno nazionale della Gioventù Francescana. In quel giorno fu il Signore a chiamarmi, a farmi arrendere: arriva un giorno in cui non puoi più resistere alla Sua voce, è il Signore!        Dopo qualche mese dall’ingresso in monastero, è arrivato un bel giorno e volevo mollare tutto. In quel momento le mie sorelle sono state il Cristo Risorto al mio fianco. … Un punto fondamentale per poter dire sì. Da quel giorno è cambiato tutto!”. “…Ci stai consegnando una parola: Totalità. Perché la scelta di donarti totalmente al Signore? Che cosa hai trovato in questo Dio?”. “Colui mi ha amato e che mi ama…. Ho scoperto di sentirmi completamente amata, guardata profondamente. Uno sguardo così può chiedere tutto!”. E alla fine a sorpresa, un’ultima domanda:  Perché la scelta della vita contemplativa? Perché la clausura?” “Il Signore mi ha chiamata e arrivando al monastero gli ho posto un paletto: ‘chiedimi tutto ma non mi chiedere di varcare questa soglia’. Il Signore mi ha attratta a sé in maniera forte e quindi mi ha chiesto tutto. E tutto è questo e in questa città”. L’Arcivescovo ha poi continuato affermando, tra le varie cose, che la forza in questo cammino è la fedeltà di Dio. Così amata da sempre e per sempree ancora, riprendendo l’immagine della pietra, a me cara, ha ribadito.. “La tua vita e la storia di ognuno di noi, che ha il suo fondamento in Cristo, non è una pietra che è immobile, che sta ferma ma una pietra che cammina sul passo degli uomini e delle donne del nostro tempo.…perché tu possa essere per tanti freccia stradale, per dire che è Lui che conta, Lui è la strada, seguitelo e troverete la felicità…un compito su misura non per te, ma Lui..”.