Lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire.
PRIMA LETTURA: Ef 1,15-23
Dio ha dato Cristo alla Chiesa come capo su tutte le cose: essa è il corpo di lui.
SALMO: (Sal 8)
Hai posto il tuo Figlio sopra ogni cosa.
«In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».
Lc 12,8-12.
Tante volte, di fronte alle incomprensioni e alle difficoltà della vita, ci si chiede: “Parlare o non parlare? E come parlare?”. A queste domande oggi viene in aiuto il vangelo: “…non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire”.
Oggi, il Signore sveglia la nostra fede e la nostra speranza in Lui. Gesù ci predice che dovremo comparire davanti all’esercito celeste per essere esaminati. E chiunque avrà riconosciuto Gesù, unendosi alla Sua missione, «anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà» (Lc 12,8). Tale confessione pubblica viene realizzata in parole, in azioni e durante tutta l’esistenza.
Questa interpellanza risulta ancora più necessaria ed urgente in questo nostro tempo in cui c’è gente che non vuole ascoltare la voce di Dio né seguire il Suo cammino di vita. Tuttavia la confessione della nostra fede raggiungerà un forte seguimento. Perciò non confessiamo la nostra fede per la paura di un castigo –che sarà più severo per gli apostati- né per l’abbondante ricompensa riservata ai fedeli. La nostra testimonianza è necessaria ed urgente per la vita del mondo, ed è lo stesso Dio che la chiede così come dice San Giovanni Crisostomo: “Dio non si contenta della fede interna; Egli esige la confessione esterna e pubblica, e ci sprona così verso una fiducia ed un amore maggiori”.
La nostra confessione viene sostenuta dalla forza e dalla garanzia dello Spirito Santo che è attivo in noi e ci difende. Che Cristo Gesù ci riconosca alla presenza dei Suoi angeli risulta d’importanza vitale, giacché questo fatto ci permetterà di vederLo faccia a faccia, di vivere con Lui e di essere inondati della Sua luce. Così pure, il contrario non sarà altro che soffrire e perdere la vita, restare privi della luce e spogli di ogni bene. Chiediamo, dunque, la grazia di evitare ogni negazione per paura del supplizio o per ignoranza, per le eresie, per la fede sterile e per irresponsabilità o perché vogliamo evitare il martirio. Siamo forti; lo Spirito santo è con noi! E “con lo Spirito Santo c’è sempre Maria (…) e Lei ha reso possibile l’esplosione missionaria suscitata a Pentecoste”. (Papa Francesco).