Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.
PRIMA LETTURA: Sir 50, 1.3-7
Francesco come sole sfolgorante rifulse nel tempio di Dio.
SALMO: (Sal 15)
Tu sei, Signore, mia parte di eredità.
SECONDA LETTURA: Gal 6,14-18
Il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Mt 11,25-30
Oggi, il Vangelo ci offre la opportunità di penetrare, per così dire, nella struttura della stessa divina sapienza. Chi fra di noi non desidera conoscere svelati i misteri di questa vita? Però ci sono enigmi che nemmeno i migliori investigatori del mondo, arriveranno nemmeno a dettare. Tuttavia, ce né Uno davanti; al quale «Non c’è nulla infatti di nascosto (…), e nulla di segreto che non debba essere messo in luce» (Mc 4,22). Questo è quello che si dà a sé stesso il nome di “Figlio dell’uomo”, e afferma di se stesso: «Tutto mi è stato dato dal Padre mio» (Mt 11,27). La sua natura umana —per mezzo della unione ipostatica— è stata assunta per la persona del Verbo di Dio: è in una parola, la seconda persona della Santissima Trinità, davanti alla quale non ci sono tenebre e per la quale la notte è più luminosa che il pieno giorno.
Un proverbio arabo cita così: «Se in una notte nera, una formica nera sale su un muro nero, Dio la sta osservando». Per Dio non ci sono segreti né misteri. Ci sono misteri per noi, ma non per Dio, davanti al quale il passato, il presente e il futuro sono aperti ed esplorati fino all’ultima virgola.
Dice, compiaciuto, oggi il Signore: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli (Mt 11,25)». Sì, perché nessuno può pretendere di conoscere questi o simili segreti nascosti nemmeno portandoli fuori dal buio con gli studi più intensi, né in maniera voluta dalla sapienza. C’è la scienza che si ottiene con fede, semplicità e povertà interiore.
Di san Francesco oggi leggono tante cose, ci piace proporre due piccole preghiere.
La Prima è tratta dalla Regola non bollata 17,17-18 XII. Invito a Restituire tutti i Beni al Signore
Restituiamo
al Signore Dio altissimo
e sommo tutti i beni
e riconosciamo che
tutti i beni sono suoi
e di tutti rendiamo grazie a lui,
dal quale procede ogni bene.
E lo stesso altissimo e sommo,
solo vero Dio abbia,
e gli siano resi ed egli stesso riceva
tutti gli onori e la reverenza,
tutte le lodi e le benedizioni,
ogni rendimento di grazia e ogni gloria,
poiché suo è ogni bene
ed egli solo è buono.
La Seconda dalla Lettera all’Ordine 50-52
Dio onnipotente, eterno, giusto e misericordioso concedi a noi miseri di fare, a causa di te stesso, ciò che sappiamo che tu vuoi, e di volere sempre ciò che a te piace, affinché, interiormente purificati, interiormente illuminati e accesi dal fuoco dello Spirito santo, possiamo seguire le orme del tuo Figlio diletto, il Signore nostro Gesù Cristo, e, per tua sola grazia, giungere a te, o Altissimo, che nella Trinità perfetta e nell’Unità semplice vivi e regni e sei glorificato, Dio onnipotente per tutti i secoli dei secoli.